Martedì 5 agosto 2025, ore 6:16

Istat 

Frenata del pil nel II trimestre 

Cala nel secondo trimestre del 2025 l'economia italiana: il Pil, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è diminuito dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e aumentato dello 0,4% in termini tendenziali. Lo rende noto l'Istat nella stima preliminare. Nel primo trimestre la crescita era stata dello 0,3% a livello congiunturale dello 0,7% tendenziale. La stima della variazione congiunturale del Pil, di cui l'Istat sottolinea la natura preliminare, riflette una diminuzione sia del comparto dell'agricoltura, silvicoltura e pesca sia di quello industriale. Il settore dei servizi ha registrato invece, nel complesso dei tre mesi, una sostanziale stazionarietà. Dal lato della domanda, la componente nazionale, misurata al lordo delle scorte, è in crescita, mentre si registra una diminuzione consistente della componente estera netta. Il secondo trimestre del 2025, precisa l'Istituto di statistica, ha avuto una giornata lavorativa in meno sia rispetto al trimestre precedente, sia rispetto al secondo trimestre del 2024. La crescita dell'economia italiana acquisita per il 2025 è pari a +0,5%. Lo calcola l'Istat in base alle stime preliminari sul secondo trimestre. Le ultime previsioni ufficiali del governo, contenute nel Dfp, indicano per quest'anno un aumento del Pil dello 0,6%.
A maggio il fatturato dell'industria italiana, al netto dei fattori stagionali, è diminuito in termini congiunturali del 2,2% in valore e del 2,3% in volume. Calo anche nei servizi: dello 0,9% in valore e dello 0,4% in volume. Su base tendenziale il fatturato dell'industria, corretto per gli effetti di calendario, registra una flessione dell'1,8% in valore e del 2,6% in volume.
Alla fine di giugno, i 44 contratti collettivi nazionali in vigore per la parte economica riguardano il 56,3% dei dipendenti - circa 7,4 milioni - e corrispondono al 54% del monte retributivo complessivo. Nel corso del secondo trimestre 2025 sono stati recepiti dieci contratti: cinque nel settore industriale, due nei servizi privati e tre nella pubblica amministrazione. I contratti in attesa di rinnovo sono 31 e coinvolgono circa 5,7 milioni di dipendenti, il 43,7% del totale. Il tempo medio di attesa di rinnovo per i lavoratori con contratto scaduto, tra giugno 2024 e giugno 2025, è passato da 27,3 a 24,9 mesi; per il totale dei dipendenti aumenta da 9,8 a 10,9 mesi. La retribuzione oraria media nel periodo gennaio-giugno è cresciuta del 3,5% rispetto allo stesso periodo del 2024.
Giampiero Guadagni

( 30 luglio 2025 )

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