Nei giorni scorsi Meloni aveva, tra l'altro, proposto la sospensione delle norme green europee sull'automotive e invitato a una riflessione sull'opportunità di deroghe al Patto di Stabilità. Intanto Palazzo Chigi è al lavoro per la missione che dovrebbe portare la premier alla Casa Bianca da Donald Trump a metà aprile. Un incontro per riprendere quello che era stato definito un rapporto privilegiato. Se l'appuntamento sarà fissato in agenda sarà l'occasione per affrontare direttamente con il tycoon la questione dazi. Del resto, lo stesso commissario europeo al commercio Sefcovic ha auspicato che ”chi ha buoni rapporti con l'amministrazione Trump, si adoperi per facilitare il dialogo tra Usa e Ue”.
Da parte loro le opposizioni sono unite alla Camera nella richiesta di una informativa urgente della premier Meloni in Aula. Alla richiesta del Gruppo del Pd si sono associati Iv, M5s, Avs e +Europa.
La situazione naturalmente preoccupa moltissimo il sindacato. Osserva la segretaria generale della Cisl Fumarola: ”I dazi non hanno mai fatto bene a nessun tipo di economia, a maggior ragione la nostra. Bisogna affrontare questa emergenza con un grande senso di responsabilità, unendo le forze, mai immaginando di poter fare da soli. Ed è per questo che pensiamo che l'Europa debba svolgere oggi a maggior ragione un ruolo centrale importante riscoprendo la funzione che ha svolto durante il Covid, assicurando tutele per i posti di lavoro attraverso un meccanismo simile a Sure. Abbiamo bisogno di un'Europa solidale, responsabile, che individui soluzioni e misure forti, tenendo insieme le ragioni del lavoro e quelle dell'impresa. Nessun posto di lavoro deve essere messo a rischio, nessuna impresa deve poter perdere la propria filiera di produzione”. Aggiunge Fumarola: ”Sappiamo bene che questa guerra dei dazi può avere effetti devastanti. Noi abbiamo stimato che potrebbero esserci circa 60 mila lavoratori a rischio in un anno. Questo non possiamo assolutamente permettercelo. Bisogna individuare misure efficaci che tengano i lavoratori legati ai posti di lavoro e le imprese ai propri obiettivi”.
Giampiero Guadagni