Mercoledì 14 maggio 2025, ore 18:46

Bruxelles 

L’Europa in pressing sull’Italia per una ratifica del Mes  

Ormai è diventata una cosa certa. L’idea di un’unione dei risparmi è certamente utile per finanziare le priorità politiche dell’Ue, vale a dire la doppia transizione verde e digitale e ancor più la difesa, ma non sarà disponibile subito. Servirà dunque un’unione bancaria vera, pienamente funzionante, con il Meccanismo europeo di stabilità (Mes) al meglio delle proprie capacità. Una situazione impossibile per la mancata ratifica dell’Italia che dunque mette l’intera Unione europea e la sua eurozona nell’impossibilità di rispondere alle sfide più pressanti. La nuova censura contro il governo arriva dal comitato di risoluzione unico (Srb - Single resolution board), l’Autorità per la ristrutturazione e la liquidazione delle banche in difficoltà ed organismo centrale del progetto di unione bancaria.

Dunque, la ratifica del Meccanismo europeo di stabilità torna al centro anche dell’Eurogruppo e dell’Ecofin, con un rinnovato 'pressing' sul ministro Giancarlo Giorgetti affinché proceda anche l'Italia, l'ultima tra i Paesi aderenti a dover ratificare il trattato rivisto. "Un gran numero di ministri delle Finanze, circa una decina, è intervenuto nel corso dell'incontro e tutti hanno ribadito l'importanza della ratifica del Mes", hanno riferito fonti qualificate presenti agli'incontri. "Rispetto ai silenzi di un anno fa si può dire che c'è stata più pressione, ma non si è arrivati a nessun ricatto. Non siamo ancora a questo", i toni sono stati 'urbanì. Ma l'auspicio è che essendo aumentati i rischi ci sia anche una nuova consapevolezza tra i Primi ministri e tra i ministri delle Finanze c'è una rinnovata attenzione.

Da parte sua il ministro Giorgetti ha nuovamente ribadito ai colleghi dell'Eurozona che il Parlamento è sovrano e che non ci sono i numeri» per votare una ratifica, hanno spiegato ai partecipanti all'incontro. Sul tema è intervenuto anche il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis: e benché l'esecutivo Ue non abbia una competenza diretta (è un trattato intergovernativo) "è importante finalizzare la ratifica del Trattato rivisto in particolare per la funzione di backstop", il 'paracadute' aggiuntivo all'intervento del fondo unico di risoluzione bancaria. Durante l'incontro, del resto, il fondo stesso aveva invitato a finalizzare il nuovo Mes con la ratifica mancante dell'Italia ("tutti i Paesi dovrebbero ratificare").

"È più importante che mai in questi tempi di volatilità", ha detto il Single resolution fund. Sulla stessa linea il presidente dell'Eurogruppo, Paschal Donohoe, che ha voluto riconoscere il contributo italiano al dibattito ma ha anche messo in guardia sui rischi legati allo stallo. "Il ministro Giorgetti dà sempre contributi significativi. Oggi ci ha ricordato ancora una volta la difficoltà molto significativa» per la ratifica del trattato rivisto del Mes "in particolare nel Parlamento". "Noi lo rispettiamo. Comprendiamo le sfide politiche che i diversi governi a volte devono affrontare, con le decisioni che ci chiedono di prendere". Ma l'assenza della ratifica italiana - ha proseguito - non è priva di conseguenze: "Se il trattato Mes non viene applicato, significa che i fondi che sono a disposizione per aiutarci a gestire le difficoltà bancarie non possono essere incrementati dai prestiti concessi dal Mes".

"Non sarebbe in grado di svolgere un ruolo attivo" per intervenire "in caso di difficoltà finanziarie causate da un problema bancario". E questo "può aumentare i nostri rischi in futuro, se dovessimo affrontare una grave difficoltà bancaria", ha avvertito Donohoe. "Ciò che dovremmo fare è continuare a collaborare con il ministro Giorgetti su questo". Concorde anche il direttore generale del Mes, Pierre Gramegna, che ha richiamato l'urgenza di completare la piena operatività del meccanismo. "Il Mes condivide pienamente l'appello del Single Resolution Board affinché si renda operativo con urgenza e con la dovuta attenzione il sostegno comune al Fondo di risoluzione unico", ha affermato.

"Un'unione bancaria svantaggiata rispetto ad altre giurisdizioni a causa della mancanza di un backstop comune indebolisce l'attrattiva delle banche europee e influenza le opinioni degli investitori stranieri sulle operazioni nell'area dell'euro". Il Mes ha una capacità di prestito per oltre 500 miliardi di euro, e liquidità per 80 miliardi di euro come cuscinetto anti-crisi. Di questi, ricorda il direttore esecutivo del Meccanismo europeo di stabilità, Pier Gramegna, 68 miliardi possono essere erogati per ristrutturare le banche in difficoltà. "Se l’Italia non ratifica vuol dire che il Mes non può erogare i 68 miliardi di euro della rete di salvataggio", il ‘backstop’ disegnato per evitare il peggio.

È chiaro che l’Ue dovrà mobilitare tutte le sue risorse inutilizzate per affrontare le sue numerose sfide, anche la premessa del Comitato unico di risoluzione. In tal senso la proposta di un’unione dei risparmi sarà strumentale e dunque un importante aiuto. "Tuttavia, l‘attuazione di questi progetti richiederà tempo. Nel frattempo, le banche dovranno farsi avanti e contribuire a finanziare i numerosi investimenti strategici che l’Ue ha identificato, tra cui il sostegno dell’industria della difesa".

Rodolfo Ricci

( 13 maggio 2025 )

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