Mercoledì 30 aprile 2025, ore 23:43

Guerra in Ucraina 

Scontro fra Trump e Zelensky: leader Ue a favore di Kiev 

I leader europei hanno espresso il loro pieno sostegno all'Ucraina dopo l'acceso scontro nello studio ovale alla Casa Bianca tra Zelensky, Trump e Vance. A poche ore dall'acceso scambio di battute alla Casa Bianca tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky da una parte e il presidente degli Stati Uniti Trump e il vicepresidente JD Vance dall'altra, i leader europei hanno prontamente espresso il loro pieno sostegno al Paese devastato dalla guerra. Quello che il mondo sperava fosse un incontro produttivo tra i leader dei due Paesi, dopo gli scambi di battute della scorsa settimana, si è rapidamente trasformato in un battibecco, sfociato in una gara di urla nello Studio Ovale della Casa Bianca.

Poco dopo le parole accese e a volte rabbiose rivolte principalmente a Zelensky, i più importanti politici europei sono intervenuti sui social media, tra cui X, per esprimere il loro continuo e incondizionato sostegno a Zelenskyy e all'Ucraina.
"L'Ucraina è Europa! Siamo al fianco dell'Ucraina", ha dichiarato l'Alta rappresentante dell'Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza Kaja Kallas. "Oggi è diventato chiaro che il mondo libero ha bisogno di un nuovo leader. Spetta a noi, europei, raccogliere questa sfida", ha detto.

"La vostra dignità onora il coraggio del popolo ucraino... Non sei mai solo, caro Presidente Zelenskyy", ha scritto la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Anche altri alti funzionari dell'Unione Europea hanno ripreso il post della von der Leyen, ribadendo ulteriormente il sostegno di Bruxelles. Friedrich Merz, che probabilmente diventerà il nuovo cancelliere tedesco, ha scritto: "Non dobbiamo mai confondere agressore e vittima in questa terribile guerra".

Nel frattempo, il leader tedesco uscente Olaf Scholz ha sottolineato che nessuno vuole la pace più dell'Ucraina, aggiungendo che Kiev può fare pieno affidamento su Berlino e sull'Europa. Anche molti altri leader europei, tra cui quelli di Francia, Regno Unito, Polonia, Spagna, Irlanda, Islanda, Germania, Lituania, Moldavia e Svezia, hanno espresso il loro sostegno. Il presidente francese Emmanuel Macron non ha usato mezzi termini, affermando: "C'è un aggressore: La Russia. C'è una vittima: L'Ucraina". "Abbiamo fatto bene ad aiutare l'Ucraina e a sanzionare la Russia tre anni fa e a continuare a farlo".

La premier italiana Giorgia Meloni non ha diffuso un messaggio di vicinanza e appoggio all'Ucraina e a Zelensky, ma ha fatto appello all'unità chiedendo un vertice tra Ue, Stati Uniti e alleati. "Ogni divisione dell’Occidente ci rende tutti più deboli e favorisce chi vorrebbe vedere il declino della nostra civiltà. Non del suo potere o della sua influenza, ma dei principi che l'hanno fondata, primo fra tutti la libertà. Una divisione non converrebbe a nessuno", ha scritto Meloni e ha aggiunto: "È necessario un immediato vertice tra Stati Uniti, Stati europei e alleati per parlare in modo franco di come intendiamo affrontare le grandi sfide di oggi, a partire dall’Ucraina, che insieme abbiamo difeso in questi anni, e di quelle che saremo chiamati ad affrontare in futuro".

“Di fronte ad una diplomazia Usa ridotta al bullismo, all’umiliazione, all’intimidazione di un Paese aggredito, l’Europa deve svegliarsi e deve farlo adesso. Questo è il momento di capire di che pasta siamo fatti. Tutti. Istituzioni e parti sociali, politica e partiti. Se siamo all’altezza di un ideale che perseguiamo dal 1950, che in questi decenni ha dato pace e prosperità, ha garantito stabilità e democrazia, ma che non è mai arrivato a un traguardo finale degli Stati Uniti d’Europa. L’appello di Michele Serra a scendere in piazza per lanciare uniti questo grido, senza strumentalizzazioni, senza vessilli di parte, è più che opportuna: è necessaria e urgente".

"La Cisl ci sarà. Senza bandiere, se non quella stellata dell’Unione, ma con le proprie idee. Quella di un’integrazione sociale, politica, economica, anche militare, che non può più aspettare. Quella di una coesione che richiede una nuova governance con il superamento del vincolo dell’unanimità, politiche integrate su industria, energia, servizi, la riforma di un patto di stabilità asfittico recessivo. Ma soprattutto con l’idea che bisogna dare voce a un popolo che è molto più avanti delle istituzioni che lo rappresentano. Che vive il sentimento europeo e percepisce il pericolo che questo progetto, che sogno non è, possa essere definitivamente distrutto da nuovi imperialismi esterni e da estremismi interni. Se questo accadesse sarebbe il buio. Perché questo non accada, dobbiamo lottare. Riaffermando innanzi tutto il sostegno incrollabile all’Ucraina, e con esso alla libertà, alla democrazia, alla difesa del diritto internazionale e della libera autodeterminazione dei popoli. Anche per questo la Cisl il 15 marzo sarà a Roma, in una manifestazione che unisca ogni sensibilità, ogni differenza dentro un saldo spirito europeista". 

Rodolfo Ricci

( 1 marzo 2025 )

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