Mercoledì 20 agosto 2025, ore 21:31

Washington 

Trump impone nuove tariffe al Canada, regge l’intesa con l'Ue

La notizia arriva quando in Europa è già passata la mezzanotte ma negli Stati Uniti la deadline per i nuovi dazi di Donald Trump non è ancora scaduta. Il presidente americano ha firmato un ordine esecutivo per imporre nuove misure ai Paesi con cui ha chiuso accordi commerciali, confermare quelle per i Paesi con cui ha strettto un'intesa - tra cui l'Unione europea - e sferrare un nuovo colpo al Canada con un aumento notevole delle tariffe. La nuova ondata di misure vanno da un minimo dal 10% ad un massimo del 41%, contro la Siria, ma non entreranno in vigore oggi, come previsto, bensì tra una settimana, il 7 agosto. Inoltre, le nuove tariffe doganali sulle merci spedite via nave non saranno modificate prima del 5 ottobre 2025.

Il primo dato di rilievo è che, nonostante i timori in Europa e la mancanza di unanimità, l'accordo stipulato dal presidente americano e dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen in Scozia ha retto. Nella lunga lista di Paesi colpiti dalla misure, infatti, l'Unione europea resta con un dazio del 15%, come stabilito nell'incontro bilaterale tra i due leader. Confermato anche quello per il Giappone, al 15%, e la Gran Bretagna al 10%.

Penalizzato, invece, il Canada con un aumento dal 25% al 35%, "in risposta alla continua inazione e alle ritorsioni di Ottawa". Punita anche la Svizzera con una tariffa più ala di quella dichiarata il 2 aprile, al 39%. Il premier dell'Ontario Doug Ford ha esortato il primo ministro canadese Mark Carney a non cedere. Invariati anche i dazi per l'India, al 25% e la Corea del Sud al 15%. Nella lista pubblicata in serata dalla Casa Bianca si precisa, inoltre, che le merci importate da ogni nazione del mondo saranno soggette a una tariffa del 10%, ad eccezione dei beni provenienti dai 92 paesi elencati in un allegato, che sono soggette a tariffe più elevate. Il dazio più alto riguarda i prodotti provenienti dalla Siria, che saranno tassati al 41%. Il Brasile è ancora dato al 10%, ma un precedente ordine firmato da Trump nel pomeriggio di giovedì ha aggiunto un ulteriore dazio del 40% su alcune merci per punire il presidente Lula, in risposta al processo all'ex presidente, Jair Bolsonaro.

Oltre alle nuove tariffe stabilite per ciascun Paese, l'ordine esecutivo di Trump stabilisce anche un dazio del 40% su qualsiasi merce che la U.S. Customs and Border Protection determini essere stata "trasbordata" per evitare misure più elevate altrove. Ciò avviene principalmente quando merci prodotte in Cina vengono spedite in un altro Paese e riconfezionate.

"I nuovi dazi statunitensi riflettono i primi risultati dell'accordo Ue-Usa, in particolare il tetto massimo del 15% sui dazi all-inclusive. Questo rafforza la stabilità delle imprese europee e la fiducia nell'economia transatlantica", ha commentato su X il commissario Ue al Commercio, Maros Sefcovic, dopo l'annuncio da parte di Donald Trump. "Gli esportatori dell'Ue beneficiano ora di una posizione più competitiva. Il lavoro continua", ha sottolineato."C'è ancora molto da fare", ha dichiarato alla CNbc il segretario al Commercio statunitense Howard Lutnick . Le tasse sui servizi digitali dell'Ue, "l'attacco" di Bruxelles alle aziende tecnologiche statunitensi e i dazi statunitensi su acciaio e alluminio sono ancora "sul tavolo", ha aggiunto. A conferma del punto di Lutnick, la scorsa settimana Bruxelles e Washington hanno rilasciato comunicati stampa separati sull'accordo che in alcuni punti si contraddicono direttamente, tra cui l'esenzione dalla tariffa del 50% imposta da Trump per una parte degli 8 miliardi di euro di esportazioni di metalli dell'Ue verso gli Stati Uniti (l'Ue dice di sì, gli Stati Uniti dicono di no).

Rodolfo Ricci

( 1 agosto 2025 )

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