Giovedì 1 maggio 2025, ore 2:21

Washington 

Trump sospende i dazi per 3 mesi ma per la Cina salgono al 125% 

Con una mossa a sorpresa che appare un vero e proprio dietrofront (con un certo ottimismo, però), Donald Trump ha annunciato su Truth che sospende immediatamente per tre mesi, nel giorno della loro entrata in vigore, i dazi reciproci ai Paesi che hanno manifestato l'intenzione di negoziare, mantenendo però per tutti la tariffa base del 10%. Punita invece per aver reagito la Cina, contro cui scattano dazi sino al 125% dopo che il Dragone aveva annunciato, a sua volta, tariffe dell'84% sul made in Usa.

Subito la risposta della presidente Ue, von der Leyen, che ha ha annunciato una anloga misura per 90 giorni nei confronti dei prodotti americani. Una mossa, quella del tycoon, che fa volare subito la Borsa di New York dopo una lunga altalena e ieri le borse europee, Piazza affari compresa. Parlando poi alla Casa Bianca, il presidente ha spiegato che la sua tattica "ha funzionato forse più rapidamente del previsto", ma ha ammesso di aver visto "gente un pò spaventata" dai dazi. E si é dichiarato pronto ad accordi equi con tutti i i Paesi, ritenendoli possibili anche con la Ue.

Inoltre si é detto convinto che anche Pechino voglia un accordo ma non sappia come procedere, evocando l'orgoglio cinese e del presidente Xi. Il presidente sembra comunque aver ceduto alle crescenti pressioni dei ceo di Wall Street e della Silicon Valley, dei suoi donatori e di molti repubblicani, nonché al crollo dei mercati finanziari. Aggravato dall'allarme sui bond americani, che aveva sollevato l'interrogativo se restassero ancora un paradiso sicuro. I 90 giorni consentiranno di trattare senza che i dazi mandino in tilt i mercati, anche se continua a pesare in verità lo scontro tra le due maggiori economie mondiali: gli Usa e la Cina.

Eppure fino a poche ore prima The Donald aveva ostentato tracotanza usando parole offensive e sprezzanti alla cena del Grand Old Party per rassicurare i repubblicani sull'efficacia dei suoi dazi: "Vi assicuro che almeno 70 Paesi muoiono dalla voglia di raggiungere un accordo", aveva detto. In effetti, molti governi stranieri che hanno manifestato interesse per un dialogo sono ancora in attesa di una risposta.

E lo stesso premier israeliano Benyamin Netanyahu, primo e unico leader straniero finora ricevuto, è tornato a mani vuote dopo aver promesso di cancellare il deficit commerciale del suo Paese con gli Usa. Il tycoon aveva perfino rincarato la sua offensiva, preannunciando a breve dazi importanti sui prodotti farmaceutici per riportare la produzione in Usa e abbassare i prezzi: la mossa avrebbe effetti negativi anche per l'Italia, che ha un importante settore farmaceutico ed esporta molto in Usa. L'intervento di Trump alla cena di partito mirava a disinnescare la crescente fronda interna sulle tariffe e anche sul bilancio, con i falchi del rigore fiscale pronti a bloccare il disegno di legge del Senato per i troppo esigui tagli alla spesa pubblica. Ieri, prima della svolta, il presidente aveva tentato anche di rassicurare Wall Street: "State sereni! Andrà tutto per il meglio.

Gli Usa saranno più grandi e migliori che mai! Questo è un ottimo momento per comprare!!!, ha scritto su Truth. Nel frattempo il suo segretario al Tesoro, Scott Bessent, aveva lanciato due messaggi molto chiari. Il primo è che Wall Street si è arricchita più che mai e può continuare a crescere e ad avere successo, ma per i prossimi quattro anni l'obiettivo del presidente Trump è concentrarsi sull'economia reale. Il secondo è che allinearsi con la Cina sul commercio è "come tagliarsi la gola", ossia darsi la zappa sui piedi, perché Pechino non fa altro che "produrre e produrre" e "inondare" i mercati globali abbassando i prezzi.

Rodolfo Ricci

( 10 aprile 2025 )

Chiesa

Dorothy Day serva di Dio

E' una delle figure più controverse e affascinanti della Chiesa cattolica del Novecento

  • Email Icon
  • Facebook Icon
  • Twitter Icon
  • Pinterest Icon
Commenta Icona

Poesia

Papa Francesco e la speranza creativa

Il pontefice riteneva che la poesia accogliesse desiderio e miseria

  • Email Icon
  • Facebook Icon
  • Twitter Icon
  • Pinterest Icon
Commenta Icona

Magazine

Via Po Cultura

SOLO PER GLI ABBONATI

La mostra “Otto viaggi di un romanziere” allestita dalla Cineteca di Bologna negli spazi della Galleria Modernissimo

  • Email Icon
  • Facebook Icon
  • Twitter Icon
  • Pinterest Icon
Commenta Icona

FOTO GALLERY

© 2001 - 2025 Conquiste del Lavoro - Tutti i diritti riservati - Via Po, 22 - 00198 Roma - C.F. 05558260583 - P.IVA 01413871003

E-mail: conquiste@cqdl.it - E-mail PEC: conquistedellavorosrl@postecert.it