La firma dell'accordo con il governo sulle pensioni è importante nei contenuti: contiene misure di solidarietà tra generazioni e dopo anni di tagli prevede 6 miliardi da investire nel sistema previdenziale. Ma è importante anche nel metodo: segna infatti una svolta nel dialogo sociale e una nuova fase di protagonismo dei sindacati, che può e deve trovare sbocco nel Patto sociale. E' quanto ha sottolineato Annamaria Furlan, aprendo questa mattina all'Auditorium di Via Rieti il Consiglio generale della Cisl. Una nuova fase un anno fa quasi imprevedibile e per la quale la Confederazione di Via Po Furlan ha speso ogni energia. Furlan ha ripercorso le più recenti tappe: dall'accordo del 14 luglio con Confindustria sulla detassazione del salario di produttività; a quello del primo settembre sempre con Confindustria sulle politiche per il lavoro. Ma c'è anche l'avvio del confronto su industria 4.0; e quello su “Casa Italia”, per la ricostruzione delle zone devastate dal sisma del 24 agosto. A questo proposito, la segretaria generale della Cisl ha rimarcato lo straordinario contributo di tanti lavoratori, a partire dai vigili del fuoco; sottolineando al tempo stesso la necessità di una prevenzione all'altezza dei soccorsi.
Risorse, anche in questa direzione, vanno previste nelle leggi di bilancio. E a proposito del Def, Furlan ha ribadito l'urgenza di una manovra espansiva nel segno dell'equità e della crescita: rinnovando in modo adeguato i contratti pubblici, puntando sulla riduzione dell'Irpef prima che su quella dell'Ires. La ripresa in tutta Europa è rallentata - c'è il rischio di una terza recessione in otto anni e peserà l'effetto Brexit - e in Italia è particolarmente fragile. Il governo deve continuare a fare pressioni su Bruxelles perché siano superati fiscal compact e politica del rigore. Un'Europa che ha peraltro davvero bisogno di rimettere al centro la solidarietà e il valore delle persone, come dimostrano le difficoltà e le tante chiusure di fronte ai migranti che chiedono riparo da fame e guerre.
"L'accordo è importante per un motivo innanzitutto di natura politica - ha detto il segretario generale della Fnp, Gigi Bonfanti, in diretta streaming su Labor tv - perché per la prima volta dopo quindici anni il sindacato riesce a chiudere con il Governo una trattativa su temi così delicati come la riforma pensionistica. Siamo riusciti a fare un accordo che mette insieme i problemi dei pensionati ed i problemi dei giovani che in futuro dovranno andare in pensione. Con questo accordo abbiamo finalmente iniziato a modificare gli effetti negativi della legge Fornero ridando dopo mesi di lavoro ai nostri pensionati la dignità che per troppo tempo è stata loro negata. Naturalmente non ci fermiamo qui: questo è solo il primo passo di un percorso - ha spiegato ancora auspicando che le risorse a disposizione del governo permettano "di portare a compimento anche le altre richieste, come la rivalutazione delle pensioni prevista nella fase due di questo confronto col governo".
Tra i quesiti inviati nel corso della puntata dagli utenti, primo fra tutti un chiarimento sull'APE. Un acronimo "con il quale stiamo iniziando a rimediare agli effetti piu' negativi di una legge che non abbiamo voluto ed abbiamo combattuto: la legge Fornero" ha sottolineato Bonfanti spiegando come aldilà delle battaglie sui principi l'intento del sindacato resti quello di creare per il lavoratore delle opportunità di flessibilità per uscire dal mondo del lavoro
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