Domenica 15 giugno 2025, ore 15:40

Lavoro 

Rinnovo dei contratti strada principale per aumentare i salari 

Rinnovare tutti i contratti nazionali di lavoro, pubblici e privati. A partire dalla sanità e dai metalmeccanici. Questa è la strada principale per aumentare i salari. A sostenerlo è la leader della Cisl Fumarola, in occasione del congresso nazionale della Fai-Cisl a Bologna che ha rieletto Onofrio Rota segretario generale. Sottolinea Fumarola: ”Occorre prima di tutto rinnovare tutti i contratti, pubblici e privati; e soprattutto utilizzare al meglio le risorse a disposizione. Penso al pubblico impiego: ci sono 20 miliardi di euro messi a disposizione dalle varie manovre di bilancio che purtroppo sono lì che aspettano che tutti i sindacati si assumano la responsabilità di rinnovare il contratto, come quello della sanità”. La numero uno di Via Po cita in particolare il settore metalmeccanico, dove ”da troppo tempo è bloccato il rinnovo. Auspichiamo si possano riaprire le trattative, per dare a lavoratori e lavoratrici il giusto riconoscimento salariale”. Secondo Fumarola, del resto, ”i salari aumentano se si rinnovano i contratti, ma si incrementano anche se si realizza maggiore produttività. E la produttività aumenta se ci sono competenze e formazione che qualificano l'impresa. Noi pensiamo che attraverso la contrattazione e la partecipazione questi risultati si possano raggiungere”.
Quanto ai referendum, Fumarola ribadisce: ”Abbiamo fatto una valutazione insieme ai tecnici e al nostro gruppo dirigente nel merito dei contenuti e riteniamo che siano inadeguati ad affrontare i temi lavoristici. I problemi nel mercato del lavoro ci sono e sono legati alla qualità, non alla quantità del lavoro disponibile”. I dati parlano chiaro: crescono gli occupati stabili e a tempo indeterminato, in tutte le aree del Paese. Le criticità partono dalla ”esigenza di immettere nel mercato del lavoro donne e giovani e di far rimanere soprattutto le donne”. Stando così le cose, continua la leader Cisl, ”abbiamo fornito ai nostri iscritti elementi di valutazione e anche soluzioni. Pensiamo che le problematiche del mercato del lavoro vadano assolutamente risolte attraverso la contrattazione, la partecipazione e il confronto”. Il Jobs Act, afferma Fumarola in una intervista al Riformista, ”ha avuto aspetti positivi, con lacune non indifferenti, molte delle quali però corrette dalla giurisprudenza. Oggi serve uno sguardo che tenga dentro chi è rimasto fuori: giovani e donne in particolare. Rimanere con lo sguardo inchiodato al passato mentre il mondo avanza a tutta velocità è assai pericoloso”. Insomma, ”servono strumenti nuovi, non impossibili viaggi nel tempo. Più formazione, diritto soggettivo all'apprendimento, una rete di politiche attive degna di questo nome, avvicinamento delle relazioni industriali all'azienda, al territorio, alla persona. Meno leggi indifferenziate, più contrattazione di prossimità. Con i contratti possiamo sperimentare nuovi orari ridotti, smart working e lavoro agile ben regolato, conciliazione familiare, incremento delle retribuzioni e dei risultati, distribuzione degli utili e partecipazione alle scelte strategiche, integrazione e inclusione per chi arriva da altri Paesi”. Per tutto questo ”serve un nuovo Statuto della Persona nel mercato del lavoro. Un impianto moderno che accompagni le transizioni, tuteli i percorsi discontinui, colleghi reddito, apprendimento, orientamento garantendo ogni individuo a prescindere dal tipo e dalla natura del lavoro che svolge o che intende cercare. I centri per l'impiego devono diventare snodi reali di connessione tra lavoratori, imprese, enti formativi, bilaterali”. Le grandi trasformazioni - tecnologiche, ambientali, produttive - ”vanno governate, non subite. La buona flessibilità contrattata, inclusiva, che dà libertà vera, va stimolata per innovare l'organizzazione del lavoro, riconoscere tempi di vita compatibili col lavoro, coniugare crescita e benessere lavorativo”. (
Anche sulla cittadinanza, aggiunge Fumarola, ”pensiamo che lo strumento sia sbagliato. E' un tema molto sensibile per la nostra organizzazione, a cui siamo molto attenti. Quella legge va rivista, ma all'interno del Parlamento, laddove ognuno si deve assumere la responsabilità di dare una risposta compiuta a queste persone. E noi vogliamo dare anche il nostro contributo”.
Davanti alla platea della Fai, la segretaria generale della Cisl osserva: ”Soprattutto nel settore agricolo dobbiamo sconfiggere il caporalato, perché è una piaga che viviamo da troppo tempo. Noi abbiamo l'esigenza di far applicare di più e meglio la 199, magari di aggiornarla nelle parti che riteniamo non siano più adeguate. Ma sicuramente abbiamo bisogno di restituire ai lavoratori dignità, la possibilità di svolgere il proprio progetto di vita e il proprio progetto di lavoro in assoluta sicurezza senza essere sfruttati”. Lotta al caporalato e sicurezza sul lavoro sono due sfide fondamentali. Ai lavoratori del settore ”dobbiamo poter garantire un salario dignitoso, un contratto applicato, anche il diritto alla casa, perché è un'esigenza e un'emergenza che riguarda i lavoratori immigrati, ma riguarda purtroppo tutti i lavoratori, soprattutto nelle grandi città”.
Giampiero Guadagni

( 6 giugno 2025 )

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