Per Almaviva una trattativa infinita che si è conclusa, anche se solo temporaneamente, nella serata di mercoledì, con la mediazione del Governo andata a buon fine. Per scongiurare gli imminenti licenziamenti, il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda e la vice ministro, Teresa Bellanova, hanno presentato una proposta che prevede la prosecuzione del confronto, con il supporto e la vigilanza del Governo, sulla base del ricorso agli ammortizzatori sociali e della contestuale previsione di uscite, a carattere esclusivamente volontario, fino al 31 marzo 2017. Tuttavia, nel corso della notte, i 13 delegati della Rsu della sede di Roma hanno deciso di non sottoscrivere l'accordo che pertanto sarà valido solo per il sito di Napoli, in quanto approvato dalle Rsu napoletana con un solo voto contrario.
"Decisione irresponsabile e sottovalutata per gli effetti devastanti che da qui a poche ore genererà sui 1.660 lavoratori di Almaviva Roma". Commenta Giorgio Serao, della segreteria nazionale Fistel Cisl.
"La Cisl e la Fistel Cisl si sono sempre battuti e si batteranno nei prossimi giorni con grande senso di responsabilità per salvare Almaviva e garantire la continuità occupazionale per migliaia di lavoratori". Dichiarano infatti in una nota congiunta la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan ed il segretario generale della Fistel Cisl, Vito Vitale.
"La proposta del Governo di farsi garante per il proseguimento del confronto tra Almaviva ed i sindacati è un fatto indubbiamente importante che prelude ad una assunzione di responsabilità nelle prossime settimane di tutte le parti per rilanciare il settore dei call center nel nostro paese e salvaguardare migliaia di posti di lavoro in importanti realtà metropolitane. Va dato atto al ministro Calenda ed alla vice ministra Belladonna di aver fatto ogni sforzo per individuare e garantire un percorso negoziale che possa dare certezze e stabilità a questo settore, in un momento difficile della vita economica e sociale del paese per la quale è necessario ricercare la massima coesione sociale".
Per scongiurare gli imminenti licenziamenti, il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda e la vice ministro, Teresa Bellanova, hanno presentato una proposta che prevede la prosecuzione del confronto, con il supporto e la vigilanza del Governo, sulla base del ricorso agli ammortizzatori sociali e della contestuale previsione di uscite, a carattere esclusivamente volontario, fino al 31 marzo 2017. Nel corso di questo periodo le parti si impegneranno a proseguire il confronto per individuare soluzioni in tema di: recupero di efficienza e produttività, in grado di allineare le sedi di Roma e Napoli alle altre sedi aziendali; interventi temporanei sul costo del lavoro. Il Governo si impegna nel frattempo a proseguire l'azione di vigilanza e sanzione rafforzandola nella legge di bilancio appena approvata, con l'obiettivo di disincentivare la delocalizzazione. I leader di Cgil, Cisl, Uil, Camusso, Furlan, Barbagallo, insieme ai rispettivi sindacati di categoria, convocati nel tardo pomeriggio da Calenda, hanno dato "la disponibilità ad accettare il percorso illustrato che, per avere efficacia e credibilità, dovrà prevedere una costante e fattiva presenza del Ministero".