Venerdì 26 aprile 2024, ore 6:10

Economia 

Corse contro il tempo 

Al lavoro sino a fine anno, anche di sabato e domenica, a Natale e a Santo Stefano. La maggioranza ribadisce che per l’approvazione della legge di bilancio i lavori non ci saranno interruzioni per evitare l’esercizio provvisorio. Domani il termine della presentazione degli emendamenti che non dovranno essere più di 450 (200 della maggioranza e 250 delle opposizioni). Le modifiche saranno votate tra giovedì 15 e domenica poi dal 20 si va in Aula.
Domani è in programma anche il confronto con i sindacati a Palazzo Chigi. Il leader della Cisl Sbarra giudica ”apprezzabile che due terzi della manovra vengano usati per fronteggiare l’emergenza del caro energia, e per sostenere famiglie e imprese, con provvedimenti peraltro già assunti dal Governo precedente”. Le misure tengono conto di precise rivendicazioni che il sindacato ha rivolto al Governo: è importante che la manovra consolidi e sostenga il pacchetto famiglia, che aumenti l’assegno unico, che dia 30 giorni in più di congedi parentali, allarghi la platea Isee, aggiunga un altro punto di taglio al cuneo fiscale, introduca nuovi incentivi per assunzioni di giovani e donne”. Sbagliato invece ”bloccare la piena indicizzazione delle pensioni, si sta negando la rivalutazione di trattamenti pensionistici di 1.600 euro netti, mentre dobbiamo alzare l’asticella della rivalutazione”. Per Sbarra, inoltre, ”vanno tolti i vincoli a Opzione donna”. E poi occorre ”alzare il taglio del cuneo fiscale almeno fino a 35 mila euro; e contrastare la deriva dei voucher. Queste criticità possono essere affrontare con il confronto e seguendo l’iter parlamentare”.
La corsa contro il tempo del Governo riguarda poi anche i 55 obiettivi da raggiungere sul Pnrr entro il 31 dicembre. L’Esecutivo sta lavorando ad un decreto per accelerare le procedure. Decreto che potrebbe vedere la luce a metà mese ma solo se non dovesse essere rispettato il timing delle scadenze fissate, con gli obiettivi da raggiungere. Altrimenti il provvedimento arriverà all’inizio del prossimo anno. Il dossier è in mano al ministro per gli Affari europei Fitto che sta portando avanti da settimane un’interlocuzione con l’Europa per concordare a fari spenti il possibile percorso di modifica del piano. Il premier Meloni parla di situazione difficile ereditata dal precedente Esecutivo ma non c’è l’intenzione di alzare polveroni o di mettere nel mirino l’ex premier Draghi. ”Col mio predecessore ho dialogato con grande profitto nella fase di transizione, sono al servizio delle istituzioni; ma è un dato incontrovertibile che dei 55 obiettivi da centrare entro fine anno a noi ne sono stati lasciati 30. Sono fiduciosa che recupereremo. Sarà inevitabile nel 2023 cambiare qualcosa per rendere più celere e più fluida la capacità di utilizzo dei fondi”. Anche perché ”è evidente che il Next generation Eu non è più sufficiente: non poteva tenere in considerazione l’impatto della guerra in Ucraina ha avuto sulle nostre economie. Bisogna fare di più oggi a livello Ue, partendo dal caro energia”.
Il premier, parlando sempre degli obiettivi del Pnrr, si è soffermato sulla soglia oltre la quale è obbligatorio accettare i pagamenti con carte e bancomat. L’opposizione è sempre sulle barricate sulla decisione dell’Esecutivo di innalzare a 60 euro la spesa minima oltre cui scattano le multe per i commercianti che rifiutano l’uso del Pos. Meloni ha però fatto sapere che ”il Governo sta valutando la possibilità di non obbligare i commercianti ad accettare il pagamento elettronico per piccoli importi. La soglia dei 60 euro è indicativa e può essere anche più bassa, c’è un’interlocuzione in corso con l’Ue perché è uno degli obiettivi del Pnrr”.
Giampiero Guadagni

( 5 dicembre 2022 )

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