Venerdì 26 aprile 2024, ore 13:17

Manovra 

Dalla Ue più tempo all'Italia 

Nel passaggio di consegne dall’esecutivo Draghi al Governo che verrà fuori dalla nuova maggioranza, l’Italia incassa la flessibilità dell’Unione europea sui tempi della legge di bilancio. Ma se le stime della Nadef assicurano margini di manovra sul deficit per far fronte alla crisi energetica pur continuando a ridurre il debito, l’ipotesi di uno stop completo del gas russo verso l’Europa potrebbe complicare lo scenario del 2023. Gli investitori sembrano aver colto le rassicurazioni della leader di Fdi Meloni sulla tenuta della finanza pubblica; e l’impegno del premier uscente Draghi e del Mef a lasciare i conti e la crescita in ordine. E così il primo appuntamento con le agenzie di rating è disinnescato. Conta molto per gli investitori, la Nota di aggiornamento al Def che stima una crescita quest'anno del 3,3%, migliore del 3,1% del Def dello scorso aprile, da cui discende un margine da 9,5 miliardi che potrà essere usato per un nuovo decreto anti-crisi a fine anno grazie a un deficit stimato al al 5,1%, cinque decimali in meno rispetto al 5,6% (già autorizzato) del Def. Spazi di manovra potrebbero intravedersi anche per il 2023: pur con una crescita economica ridotta di quattro volte nella Nadef, allo 0,6% (dal 2,4% di primavera), deficit e debito sarebbero comunque in traiettoria discendente, rispettivamente al 53,4 e al 143,2% del Pil. Un quadro volto a rassicurare Bruxelles, che visti i tempi per la formazione del nuovo Governo si dice ”pronta ad aspettare il tempo necessario” per la presentazione del Documento programmatico di bilancio: l’ossatura della legge di Bilancio (che va poi definita entro l'anno) potrà quindi slittare da metà ottobre a fine novembre. Più che il quadro italiano è il terremoto dei mercati globali ad aver portato in alto lo spread; ed è inevitabile l'impatto del rialzo dei tassi Bce sulla spesa per interessi, che la Nadef stima al 3,9% del Pil il prossimo anno: lo si è visto nell'asta di oggi su 5,25 miliardi di Btp, dove sia il cinque che il dieci anni hanno dovuto concedere ai sottoscrittori rendimenti in rialzo di circa un punto percentuale pieno al 4,12 e 4,70%. C'è un caveat, però, che è messo nero su bianco nella Nadef: lo scontro fra la Nato e Mosca e il suo impatto sul gas, dove la tensione è a nuovi massimi fra accuse reciproche di sabotaggio al gasdotto Nord Stream. Lo scenario del Def scrive che il rischio più rilevante è quello in cui ”un completo arresto delle forniture dal mese di ottobre in poi” taglierebbe la crescita di mezzo punto percentuale ad appena lo 0,1% il prossimo anno. La crescita del Pil nominale (non depurata cioè dall'inflazione), secondo la Nadef si ridurrebbe di soli tre decimali grazie all’elevata inflazione, aiutando così a contenere l’impatto sul rapporto debito/Pil.
La ricetta per far fronte alla crisi energetica, una sfida definita ”epocale”, è il vero banco di prova del futuro esecutivo. E Meloni fa appello alla compattezza a tutte le forze politiche. Dare risposte a famiglie e imprese sempre più provate dai rincari delle bollette non sarà affatto facile.
L’Arera ha calcolato che per le bollette della luce non sarà raddoppio ma pur sempre una stangata quella in arrivo nell'ultimo trimestre del 2022 per famiglie e imprese italiane con contratto dell'elettricità nel mercato tutelato: il rialzo sarà infatti del 59%. Un raddoppio delle bollette ”avrebbe potuto spingere all'aumento della morosità delle famiglie e del sistema energetico”, ha spiegato il presidente dell'Arera Besseghini. Ma il conto di fine anno, quello sì, andrà oltre il 100% rispetto al 2021: sarà di circa 1.322 euro rispetto ai 632 euro circa dell'anno scorso.
Giampiero Guadagni

( 30 settembre 2022 )

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