La priorità è la crescita. Ma su questo il governo non ha fatto ancora abbastanza. La bacchettata all’indirizzo di Palazzo Chigi, stamane, è arrivata dal segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan che è tornata a chiedere “più coraggio”. Due, secondo la leader di Via Po, le strade da percorrere: da una parte, “il governo italiano deve davvero continuare a mettere in discussione in Europa, con molta più determinazione, il fiscal compact”, dall’altra, “bisogna andare avanti nella riforma del sistema fiscale”. Furlan, che ha parlato a margine di un incontro pubblico promosso dal sindacato a Pescara, ha ribadito la necessità di “cambiare lo statuto economico dell’Europa. Abbiamo bisogno, in Europa e nel nostro Paese - ha detto - di puntare sulla crescita, sullo sviluppo e sul lavoro. È ovvio che il fiscal compact è stato rottamato dalla recessione. Bisogna metterci le mani. Ogni euro che ogni Paese investe in crescita e sviluppo non è allargamento della spesa ma è creare il futuro per l’Europa e per i singoli Paese”. Sul fronte dei redditi e dei consumi, sottolineando che “gli 80 euro di Renzi sono stati immediatamente assorbiti dalle tasse locali, ma non è corretto, non si sostengono così le famiglie”, Furlan ha ricordato che “la Cisl sta raccogliendo le firme per una cosa molto semplice: ogni reddito sotto i 40mila euro lordi deve avere mille euro di tasse in meno ogni anno, questo per sostenere le famiglie, per sostenere i redditi da lavoro e far ripartire le imprese. Se non ripartono i consumi - ha concluso -, le nostre imprese entrano in difficoltà”.