Domenica 28 aprile 2024, ore 9:00

Emergenza 

Il gas accende la campagna elettorale 

Una pax elettorale per portare il governo Draghi a prendere misure urgenti contro il caro-bollette. La proposta avanzata da Calenda nei giorni scorsi è stata rilanciata da Salvini, ma per ora prosegue in ordine sparso il pressing dei partiti che chiedono all’Esecutivo un nuovo intervento a sostegno di imprese e famiglie. Un tavolo, però, ancora non è in vista, il clima resta decisamente avvelenato, ognuno rivendica il primato nell'aver lanciato l'allarme, una ricetta condivisa non c'è. Il Pd punta sull'aumento del credito di imposta per le imprese energivore, nonché il tetto alle bollette, con il disaccoppiamento del prezzo fra fonti fossili e fonti rinnovabili, con l'impegno di farlo anche a livello europeo. Da Forza Italia,Tajani sollecita l’Esecutivo a un intervento, aggiungendo però che ”l'azione Ue è fondamentale: l'Europa blocchi il mercato virtuale del gas di Amsterdam e imponga un prezzo alla Russia con la decisione di fissare un tetto comunitario”.
Comunque, chi nei partiti segue il dossier da vicino sa che le risorse a disposizione al momento sono limitate.
Il Governo ha fatto partire una prima complessa ricognizione per il reperimento dei fondi da utilizzare per i nuovi aiuti alle famiglie ed alle imprese contro il caro energia. Una partita difficile e piena di incognite dopo un intervento pesante fatto con il decreto aiuti bis di oltre 14 miliardi di euro. Sicuramente non si interverrà con uno scostamento. Ci sono due parametri da valutare: il costo delle bollette e le modalità del loro pagamento, e qualsiasi intervento riguarderà comunque il quarto trimestre dopo le misure di calmierazione decise nei precedenti provvedimenti. La situazione drammatica delle imprese, che si stanno mangiando i loro ricavi per far fronte alle spese, e la necessità di andare in soccorso a chi, tra i cittadini, non è più in grado di sostenere i costi è una priorità nazionale. Per questo, si stanno esaminando tutti i possibili interventi, d'intesa con gli operatori del settore. Alcune idee cominciano a girare. Sul credito d'imposta per le imprese energivore e gasivore, che è in vigore fino a settembre, si valutano due ipotesi: o la proroga fino al termine dell'anno o un aumento dell'aliquota. Probabilmente saranno prorogati gli sconti sui carburanti in scadenza il 20 settembre, mentre ci sarebbero diversi dubbi, anche di carattere tecnico, sulla possibilità di un intervento per la cassa integrazione a favore dei lavoratori delle imprese che devono fermare o ridurre la produzione a causa del caro energia. Sul versante delle famiglie potrebbe essere potenziata la rateizzazione delle bollette. Una certezza è che si dovranno aspettare i dati agosto sul gettito fiscale. Pesa sicuramente la situazione macroeconomica internazionale, con la Germania in fase recessiva (-0,6%) insieme a Usa e Gran Bretagna. E una Italia invece in crescita (con un +1), una sorta di isola felice, si ragiona sempre in ambienti dell'Esecutivo nello spiegare la situazione generale, anche al di sopra delle aspettative. E se Roma dovesse utilizzare lo strumento dello scostamento in una fase di crescita, è uno dei timori, i mercati non lo capirebbero. Tenendo anche conto delle operazioni precedenti con interventi totali già effettuati su questo fronte di 48 miliardi, tutti autofinanziati: il valore di due manovre, si ragiona ancora, fatte in tempi normali, al quale si dovrà aggiungere la legge di bilancio di ottobre che dovrà essere varata dal Governo che entrerà in carica dopo le elezioni. Troppe criticità per i mercati, già preoccupati per le difficoltà che l'Italia potrebbe avere a restituire il debito. Si parla di un nuovo decreto ma anche di un emendamento proprio al dl aiuti bis che dovrebbe arrivare in Aula al Senato, per la conversione in legge, il 6 settembre.
li interventi emergenziali di questi mesi ”sono stati positivi ma non sufficienti: per affrontare l'impennata dei prezzi del gas che fa paventare il rischio recessione serve un nuovo decreto per confermare e consolidare gli aiuti e interventi strutturali, nella consapevolezza che l’impennata dei prezzi è destinata a durare”. Lo afferma il leader della Cisl Sbarra, che in un’intervista a QN aggiunge: ”Se è necessario si mettano in campo risorse straordinarie, anche con uno scostamento di bilancio, azzerando l'Iva sui beni di prima necessità e di largo consumo. Servono compensazioni immediate e soluzioni nuove, con controlli rigorosi sugli speculatori, limiti al costo europeo di importazione del gas ma anche un tetto sociale al costo nazionale dell'elettricità”. Sbarra non esclude una nuova cassa integrazione sul modello della Cassa Covid perché ”intere filiere produttive sono in difficoltà: siderurgia, meccanica, automotive, agroalimentare, terziario, turismo, commercio. Più di un milione di posti di lavoro sono a rischio. Dobbiamo orientare su obiettivi di coesione sociale i sostegni del governo anche valutando una nuova cassa integrazione straordinaria, così come è avvenuto nei mesi duri del Covid, insieme con l'impegno delle aziende a non licenziare nessuno. L'imperativo è salvaguardare produzioni e posti di lavoro”. Per il numero uno della Cisl "tassare gli extra-profitti delle aziende che hanno fatto profitti elevati in questi anni prima sulla pandemia e oggi sui costi dell'energia è una misura equa, redistributiva e doverosa”.
Anche per il leader Cgil Landini ”siamo dentro una pandemia energetica e salariale, sono molto preoccupato che a un certo punto la situazione scappi di mano, con il gas razionato, i lavoratori in Cig a metà stipendio e le bollette raddoppiate. Sarebbe la tempesta perfetta, il rischio sociale elevatissimo. Ecco perché serve subito un nuovo intervento per famiglie e imprese da finanziare ridistribuendo tutti gli extraprofitti , non solo quelli delle aziende energetiche, ma ad esempio anche quelli di banche e farmaceutici, mai così alti da 10-12 anni”. Sottolinea ancora Landini: ”Se il Governo dice che gli extraprofitti delle sole aziende energetiche valgono 42 miliardi e con il 25% - circa 10,5 miliardi - ci ha coperto i 200 euro per i redditi fino a 35 mila euro lordi, con il 100% potrebbe distribuire altri 600 euro per mangiare e vivere nei prossimi mesi quando la situazione precipiterà”.
Giampiero Guadagni

( 29 agosto 2022 )

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