Venerdì 26 aprile 2024, ore 6:33

Roma 

Italia e Francia più vicine ma con qualche dossier aperto 

Francia e Italia hanno firmato ieri il Trattato del Quirinale. Il premier Mario Draghi e il presidente francese, Emmanuel Macron, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, hanno stabilito così una cooperazione bilaterale rafforzata. Alla firma è seguito un convinto applauso e una lunga stretta di mano tra i leader. Il premier Mario Draghi ha insistito sulla Difesa comune perché il futuro non sia disegnato da altri. "Cercare la sovranità europea significa voler disegnare il proprio futuro come lo vogliamo noi europei. Non ce lo vogliamo far disegnare da altri. Per essere sovrani occorre che l'Europa sappia proteggersi, sappia difendere i propri confini. Bisogna creare una vera difesa europea. Ora questo Trattato aiuta la costruzione di questa difesa europea che naturalmente è complementare alla Nato, non è sostitutiva. Un'Europa più forte fa la Nato più forte. Questo è uno dei primi e però fondamentali passi si cui è diretto questo Trattato".

Altro capitolo: la revisione patto di stabilità come cosa inevitabile: "Ho detto più volte che le regole di bilancio in vigore fino a prima della pandemia già allora avevano dimostrato la loro insufficienza da quando è cominciata la crisi finanziaria. Erano regole procicliche, che per certi aspetti aggravavano il problema invece di aiutare i Paesi a risolverlo. Quindi una loro revisione era necessaria. Oggi questa revisione è inevitabile, non solo per gli altissimi costi che la pandemia ha prodotto - costi di bilancio, sociali - ma soprattutto il messaggio è che senza un forte sostegno dello Stato non saremmo passati attraverso la pandemia, non ce l'avremmo fatta". Così Mario Draghi. "Anche in futuro l'Ue si propone obiettivi di lotta al cambiamento climatico, di transizione ecologica, di transizione digitale, di nuove tecnologie, di investimenti giganteschi nei semiconduttori. Quindi le nuove regole devono riflettere un passato che bisogna correggere, e un futuro che bisogna disegnare. "Tutto questo va fatto con l'Ue, ma è importante che i Paesi si dotino di strumenti che li rendano più forti in questa discussione che la Commissione ha appena avviato. Ed è in questo modo che Italia e Francia pensano di procedere".

Ma serve una sovranità europea, il trattato rafforza l'Ue. "Il senso più profondo di questo trattato è che la nostra sovranità, intesa come la nostra capacità di indirizzare il futuro, può rafforzarsi solo attraverso una gestione condivisa delle sfide comuni. Oltre a consolidare le nostre relazioni bilaterali, l'accordo vuole infatti favorire e accelerare il processo di integrazione europea. Penso al rilancio degli investimenti, soprattutto in ambiti strategici e innovativi come i semiconduttori; alla transizione digitale ed energetica; alla costruzione di una vera difesa europea. Dobbiamo dotare l'unione europea di strumenti che siano compatibili con le nostre ambizioni e con le aspettative dei nostri cittadini. Il trattato che abbiamo firmato oggi segna l'inizio di questo percorso". ha confermato il nostro premier nella conferenza stampa post-firma a Villa Madama.

Ma tra i dossier che non sembrano per ora essere stati chiusi c'è il confronto sull'acquisizione di Tim da parte del fondo usa Kkr che scalzerebbe i francesi di Vivendì. Ma i fronti economici che uniscono e dividono i due Paesi sono molti.
Certo Tim è il dossier più attuale ma Oto Melara è il fronte più caldo per le decisioni che ne potrebbero derivare. La Oto Melara è in vendita da parte di Leonardo, insieme all'azienda missilistica Wass. Sul tavolo ci sarebbe la proposta del consorzio franco-tedesco Knds che avrebbe offerto 700 milioni di euro, un valore più alto di quello che, si vocifera , avrebbe messo sul piatto l'italiana Fincantieri (450 milioni). L'ipotesi è che la Oto Melara, con garanzie di mantenerne l'italianità, vada a Knds mentre la Wass sarebbe destinata Fincantieri. Per quanto riguarda Fincantieri le spine degli anni passati sembrano per ora superate. La joint venture 50/50 Naviris tra Fincantieri e la francese Naval Group nel settore militare va bene, è una intesa che funziona. Anche L'Unione bancaria è tra i dossier che sono stati inseriti nel trattato del Quirinale. Il governatore francese, in attesa di riconferma, Francois Villeroy non ha firmato, unico tra i grandi paesi Ue, l'appello delle autorità di vigilanza per introdurre rapidamente i nuovi requisiti di capitale per le banche. L'Italia ha invece firmato.

Rodolfo Ricci

( 26 novembre 2021 )

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