Domenica 28 aprile 2024, ore 0:15

Bruxelles 

L’adesione dell’Ucraina nell’Ue costerebbe altri 100 mld alla Pac 

L'Ue dovrebbe aggiungere 100 miliardi di euro al bilancio della Pac per sostenere l'ingresso dell'Ucraina. È quanto emerge dall'elaborazione del Centro Studi Gea su una simulazione a cura del professor Angelo Frascarelli dell'Università di Perugia, basata su un calcolo effettuato sui criteri della Pac attuale, e presentata oggi al Bruxelles all'evento '#Agrifood24, nuove coordinate per la sostenibilità dell'agricolturà organizzato dalla piattaforma editoriale Withub e tenutosi a Bruxelles. All'appuntamento hanno partecipato tra gli altri Coldiretti, Confagricotura, Eat Europe e Filiera Italia nonchè il commissario europeo per l'agricoltura, Janusz Wojciechowski.

L'Europa infatti assegna i finanziamenti ai Paesi membri prevalentemente in base all'estensione in ettari della superficie agricola e oggi, i 27 Stati dell'Ue hanno una superficie agricola di 157 milioni di ettari mentre la sola superficie coltivabile dell'Ucraina è di 41 milioni di ettari. Se l'Ucraina entrasse in Ue oggi dunque dovrebbe ricevere, in base agli ettari coltivati, fondi per oltre il 20% del budget annuale dell'intera Europa dedicato al sostegno agli agricoltori, spiega lo studio. In un'Unione europea a 28 Stati, infatti, gli ettari coltivati salirebbero a 198 milioni e mezzo rispetto ai 157 milioni e mezzo attuali. A parità di budget, stando alla simulazione, per ogni ettaro coltivato si riceverebbero 272,34 euro anziché gli attuali 343,52. Ciò significa, facendo il calcolo sull'Italia, che il nostro Paese passerebbe da un contributo di 5,6 miliardi di euro l'anno a 4,2 miliardi. Se invece si volessero continuare a sostenere tutti gli agricoltori dei Paesi Ue con le stesse cifre di oggi e a questi si aggiungessero quelli ucraini, servirebbero appunto 98,9 miliardi di euro in più (per un settennio del quadro finanziario pluriennale), che si andrebbero a sommare ai 378,5 miliardi, il budget pluriennale della Pac attuale.

Ma c’è dell’altro. Il nuovo rapporto di Bruegel (Brussels European and Global Economic Laboratory) analizza il potenziale impatto dell'adesione dell'Ucraina all'Unione Europea. Secondo un nuovo rapporto del think tank Bruegel, la potenziale adesione dell'Ucraina all'Unione europea potrebbe avere un impatto tra i 110 e i 136 miliardi di euro sul bilancio settennale del blocco. L'adesione dell'Ucriana all'Ue rappresenterebbe lo 0,10 per cento e lo 0,13 per cento del prodotto interno lordo dell'Unione europea. Il rapporto utilizza le regole esistenti e la struttura del bilancio 2021-2027 per ricavare una proiezione di quanto denaro spetterebbe al Paese devastato dalla guerra dopo aver ottenuto l'adesione. L'Ucraina è stata dichiarata candidata per la prima volta nel giugno 2022 e ha ottenuto il via libera ai negoziati nel dicembre 2023. I risultati escludono gli ingenti costi di ricostruzione, stimati in almeno 450 miliardi di euro nel prossimo decennio, e presuppongono che l'Ucraina riesca a riconquistare tutti i territori dell'est occupati dalle truppe russe.

Secondo le previsioni di Bruegel, Kiev avrebbe diritto a:
- 85 miliardi di euro dalla politica agricola comune, l'enorme pacchetto di sussidi per gli agricoltori del blocco. Poiché il programma viene distribuito in base agli ettari (terreni coltivati), l'Ucraina, con il suo potente settore agricolo, diventerebbe il maggior beneficiario.
- 32 miliardi di euro dalla politica di coesione che finanzia progetti di sviluppo. L'assegnazione di tali fondi è limitata al 2,3 per cento del Pil di uno Stato membro. Senza questo limite l'Ucraina avrebbe diritto a circa 190 miliardi di euro.
- 7 miliardi di euro da altri programmi. In totale l'Ucraina riceverebbe circa 136 miliardi di euro in un arco di sette anni.

Si tratta di una cifra molto inferiore ai 186 miliardi di euro che il Financial Times ha riportato lo scorso ottobre sulla base di uno studio trapelato redatto dal Consiglio dell'Unione. Tuttavia, se il Paese non riuscisse a riconquistare l'est occupato e subisse una riduzione permanente del territorio, della popolazione e delle risorse economiche, Bruegel stima che lo stanziamento scenderebbe a 110 miliardi di euro. L'adesione dell'Ucraina "difficilmente cambierebbe" il rapporto tra pagatori netti e beneficiari netti del bilancio dell'Ue, ma innescherebbe comunque una rimodulazione degli stanziamenti di bilancio. Anche se il Paese riuscisse a riprendersi dopo la guerra, rimarrebbe molto più povero del fanalino di coda dell'Unione, la Bulgaria, e probabilmente di quelli dei Balcani occidentali.

Di conseguenza il Pil pro capite dell'Ue si ridurrebbe con conseguenti cambiamenti nella distribuzione dei fondi di coesione a ciascuna regione ammissibile, ha affermato Zsolt Darvas, senior fellow di Bruegel tra gli autori del rapporto. Inoltre il divario di ricchezza potrebbe stimolare un esodo da tre a sei milioni di ucraini verso altre nazioni europee, alla ricerca di stipendi più alti e sicurezza del lavoro.

Rodolfo Ricci

( 8 marzo 2024 )

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