Venerdì 26 aprile 2024, ore 19:01

Europa 

La vittoria del Centrodestra in Italia divide l’Ue ma esalta i sovranisti 

Tragedia. Festa. Il centrodestra italiano a trazione Giorgia Meloni spacca l’Europa. La tedesca Katarina Barley (Spd), vice presidente del Parlamento europeo, parla di vittoria “preoccupante”. La leader di Fratelli d’Italia, osserva l’ex ministro della giustizia tedesco, “sarà un primo ministro i cui modelli politici sono Viktor Orban e Donald Trump, e dunque non possiamo nascondere che la vittoria del centrodestra rappresenta una minaccia per una coesistenza costruttiva in Europa”. Il portavoce dei Verdi tedeschi a Strasburgo, Rasmus Andresen, rileva che “l'inedito spostamento italiano a destra” avrà un impatto enorme sull'Europa e sull'Unione europea: “L’Italia, in quanto membro fondatore e terza economia più forte dell'Ue, si sta dirigendo verso un governo antidemocratico e antieuropeo”. Elizabeth Borne, primo ministro francese, resta prudente e invoca l’aiuto del Colle.

“Non bruciamo le tappe”, ha detto a Rmc e Bfmtv: “Meloni non è diventata automaticamente capo del governo, ma dovrà farsi nominare dal presidente della Repubblica”. Borne ha poi difeso le dichiarazioni di Ursula von der Leyen, che alla vigilia del voto ha evocato “strumenti” per sanzionare eventuali minacce ai principi democratici dell’Ue: “Il presidente della Commissione ha voluto sottolineare che in Europa siamo portatori di un certo numero di valori, sul cui rispetto saremo vigili, specialmente sul diritto all’aborto”. Serafico il commento post voto: "La Commissione lavora con i governi eletti dal voto nelle urne negli stati Ue, lo stesso si applica in questo caso come in tutti gli altri: speriamo di avere una cooperazione costruttiva con le autorità italiane, ora stiamo aspettando che l'Italia formi un governo secondo le procedure della sua costituzione", ha detto il portavoce , Eric Mamer. Ma per il Rassemblement national, il partito di Marine Le Pen, con la vittoria di Meloni “gli italiani hanno dato una lezione di umiltà alla signora von der Leyen”. Nessuna minaccia “di alcun tipo”, ha commentato l’eurodeputato di RN, Jordan Bardella, può fermare la democrazia: “I popoli d'Europa alzano la testa e riprendono il controllo del loro destino”. Il mondo accademico europeo fa il punto sull’ascesa dell’estrema destra nei 27: terza forza politica in Francia, seconda in Svezia, primo partito in Italia. “Sta normalizzando e legittimando il suo discorso”, sostiene Benjamin Biard, del centro di ricerca e d’informazione sociopolitica di Bruxelles.

Dagli anni ’90 a oggi l’estrema destra, conferma François Debras, docente di scienze politiche dell'Università di Liegi, ha cambiato la sua retorica. “In quel periodo - ricorda - apparvero una serie di leggi in diversi stati d'Europa, in particolare in Francia e Belgio, contro l'incitamento all'odio razziale, per il riconoscimento di certi genocidi, contro l’omofobia. Questo ha costretto i partiti di estrema destra a modificare il loro discorso e a colorarlo positivamente con termini più popolari come ‘democrazia’, ‘sovranità popolare’, ‘secolarismo', ‘uguaglianza tra uomini e donne’, ‘diritti delle minoranze’: termini generalmente associati ai partiti di sinistra”.

Non siamo più di fronte, quindi, alla contrapposizione democratico-nazista, “ma di fronte a una zona grigia di partiti che si modellano sui partiti democratici nelle loro proposte per migliorare i risultati elettorali e arrestare il processo di demonizzazione, com’è successo con il Rassemblement national che ha preso le distanze dal Front national”. Da quasi 30 anni, dunque, come in Italia dal ’94, in Austria nel ’99 e poi in Ungheria, l’estrema destra “non è più emarginata, ma sale al potere ed è la vera novità nella storia contemporanea”, dice Biard. E Giorgia Meloni “è il leader di uno storico partito che ora sta provando a smussare gli angoli affermando che vuole restare nell’Ue e di essere favorevole al rimborso del debito pubblico”.

Pierpaolo Arzilla

( 26 settembre 2022 )

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