"Speriamo davvero che si raggiunga un accordo sulla riforma del Patto di stabilità e crescita "prima della fine del 2023, in modo che nel 2024, quando i Paesi dovranno preparare i loro piani di bilancio, sappiano esattamente in quale quadro operare". È questo l’ennesi allert della presidente della Bce, Christine Lagarde, in audizione alla commissione Economica del Parlamento europeo. "Sappiamo che la proposta messa sul tavolo dalla Commissione europea è controversa e ci sono alcuni Stati membri che non sono esattamente sulla stessa linea, ma non possiamo restare nel limbo", ha aggiunto Lagarde.
Francoforte, ha evidenziato la numero uno dell'Eurotower, accoglie con favore il fatto che la proposta di riforma della governance economica dell'Eurozona sia sul tavolo e considera con favore alcuni elementi messi a punto dalla Commissione europea. Tra questi, ha indicato Lagarde, c'è apprezzamento per una maggiore titolarità nazionale, una maggiore attenzione agli elevati livelli di debito e una prospettiva a medio termine. "Concordiamo anche sul fatto che siano necessarie misure di applicazione più rigorose" delle norme del Patto, ha evidenziato ancora la presidente della Bce, aspicando che siano messe in campo soluzioni costruttive alle questioni ancora aperte.
"Il fatto che uno degli obiettivi della riforma sia rappresentato da un aggiustamento realistico, graduale e duraturo del debito pubblico è positivo, così come ridurre l'eterogeneità del debito tra Stati membri, incentivare la crescita e gli investimenti e rafforzare le misure anti-cicliche. Sono parametri chiave per noi", ha osservato la presidente.
Poi il tema dei temi: le pressioni inflazionistiche di fondo rimangono alte e non ci sono prove chiare che l'inflazione sottostante abbia raggiunto il picco. "L'inflazione al netto di energia e alimentari è scesa al 5,3% a maggio dal 5,6% di aprile", ha ricordato Lagarde, indicando che le pressioni al rialzo sull'inflazione primaria e di fondo continuano a provenire dalla trasmissione dei passati aumenti del costo dell'energia e delle strozzature dell'offerta, che tuttavia dovrebbero attenuarsi gradualmente. "Gli ultimi dati disponibili suggeriscono che gli indicatori delle pressioni inflazionistiche di fondo rimangono elevati e, sebbene alcuni mostrino segni di moderazione, non vi è alcuna chiara evidenza che l'inflazione di fondo abbia raggiunto il picco", ha ribadito la presidente della Bce. "Le pressioni sui salari - ha spiegato ancora - si sono ulteriormente rafforzate man mano che i dipendenti recuperano parte del potere d'acquisto perso a causa dell'elevata inflazione. E in alcuni settori le imprese sono state in grado di aumentare i margini di profitto grazie agli squilibri tra domanda e offerta e all'incertezza creata dall'inflazione elevata e volatile".
Rodolfo Ricci