Venerdì 20 settembre 2024, ore 5:05

Europa 

Madrid vuole l’intesa sul Patto di stabilità e dialoga con Berlino 

L'obiettivo è puntare ad una prima intesa tra i 27 prima di dicembre. Anche perché, con l'avvicinarsi delle Europee, il rischio è che, dopo, a quell'intesa non si arrivi più. La presidenza spagnola si prepara così ad una delle sue sfide più difficili, quella dell'accordo sul Patto di stabilità. A condurre i giochi sarà la vicepremier e ministra dell'Economia Nadia Calvino. Con un'ombra, che avvolge tutto il governo iberico: quella di una sconfitta di Pedro Sanchez il prossimo 23 luglio. L'atteggiamento della Spagna sarà all'insegna del dialogo costruttivo, spiegano alla Moncloa. Soprattutto, la presidenza dell'Ue ritiene necessario andare incontro alla Germania. Al ministro delle Finanze Christian Lindner il rientro del debito 'cucito' sui singoli Stati continua a non piacere.

La Spagna, negli ultimi anni, è stata spesso sensibile alle istanze tedesche. Ma su un punto Madrid difficilmente aprirà a Berlino: il ritorno a parametri "rigidi" e vecchi che, viene fatto notare, hanno già mostrato di non funzionare. Il ritorno della regola dell'un ventesimo (quota di rientro annuale pari a 1/20 della somma eccedente il tetto del 60% del Pil stabilito per il debito). Il piano è affrontare subito l'argomento nell'Ecofin di luglio e poi nella riunione ministeriale di settembre. I commissari Paolo Gentiloni e Valdis Dombrovskis, incontrando, i ministri iberici, hanno assicurato determinazione. Ma, a Madrid, si dicono più realisti che ottimisti.

Al nodo tedesco vanno infatti aggiunte le richieste di altri capitali come quella - italiana - di scorporare dal computo del debito gli investimenti per il Green e il digitale. Il tema sarà sul tavolo, assicurano fonti del governo spagnolo, osservando che servirà innanzitutto che ciascuno Stato definisca il perimetro delle spese di cui vorrebbe lo scorporo. Perimetro nel quale potrebbero rientrare anche quelle della difesa. Toccherà alla Spagna, inoltre, evitare che il dibattito sul Patto non rallenti quello sulla revisione del bilancio comunitario (o viceversa). Mentre su un'eventuale proroga della scadenza del Pnrr a oltre il 2026, la presidenza spagnola non si discosterà dalla linea dei precedenti semestri e della Commissione: l'opzione non è all'esame.

Ma "l'Italia sta affrontando da anni, quasi da sola, un massiccio arrivo di irregolari. Nessun Paese può affrontare da solo questa situazione. Abbiamo bisogno di una solidarietà europea, ma di una solidarietà effettiva. Con l'Italia e la Grecia soprattutto, ma anche con la Spagna, che è anche il confine meridionale dell'Europa. La presidenza spagnola contribuirà indubbiamente a questo, portando a termine con successo il Patto sull'immigrazione e l'asilo, che è uno dei compiti principali sul tavolo. E tutti noi abbiamo un ruolo da svolgere, comprese le Ong", ha affermato in una intervista il leader del Pp, Alberto Nuñez Feijoò, già di fatto in campagna elettorale.

Rodolfo Ricci

( 6 luglio 2023 )

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