Mercoledì 4 dicembre 2024, ore 3:37

Europa 

Parigi passa la palla a Praga nell’Ue: priorità è il caro-energia 

Parigi passa il testimone a Praga e, complice la guerra in Ucraina, le priorità dell'Ue per il secondo semestre 2022 cambiano volto, con la sicurezza energetica del Vecchio continente a balzare al primo posto. Ieri ha preso il via la presidenza di turno dell'Ue della Repubblica Ceca, che coordinerà i lavori delle riunioni intergovernative in un momento cruciale per l'Europa. Il sostegno a Kiev sarà uno dei pilastri che unirà la presidenza francese con quella ceca. Anzi, Praga punta a portare, in presenza, il presidente Volodymyr Zelensky al vertice informale europeo previsto il 6 e 7 ottobre prossimi. "Sarà una presidenza all'insegna della flessibilità", hanno spiegato fonti diplomatiche a Bruxelles presentando il nuovo semestre. Il programma che aveva in testa il governo ceco - guidato dal liberal-conservatore Petr Fiala - è stato in parte stravolto dalla guerra in Ucraina. È sparito dalle priorità, ad esempio, quel rafforzamento dell'alleanza transatlantica che Vladimir Putin ha già innescato. La stessa flessibilità sarà mutuata sul dossier energia. L'allarme sulle forniture è particolarmente sentito in Repubblica Ceca, Paese che non ha sbocchi sul mare ed ha una forte dipendenza dal gas russo.

Tanto che Praga si dice pronta a convocare un vertice straordinario sull'energia nella terza decade di luglio "se sarà necessario". Ovvero se Mosca proseguirà a bloccare i flussi adducendo la motivazione della manutenzione delle turbine. A quel punto la Commissione sarà chiamata a varare un piano d'emergenza. E non potrà bastare neanche l'aiuto della stessa Ucraina: Ursula von der Leyen ha infatti annunciato il via dell'export di elettricità da Kiev all'Ue. "Ci vogliono tempi e costi, ma l'obiettivo è l'indipendenza energetica", spiegano le fonti diplomatiche cece rimarcando che, di fronte ad una crisi energetica nel brevissimo periodo servirà ricorrere a fornitori esterni: un gasdotto non si può costruire in due settimane, avvertono. Di fronte all'allarme energia anche il target della transizione energetica potrebbe essere affrontato con maggiore realismo, certificando il ricorso transitorio al nucleare e anche al carbone. "C'è una determinazione nel portare avanti le ambizioni climatiche dell'Ue ma siamo anche in un nuovo contesto geopolitico", è la considerazione delle fonti diplomatiche ceche.

La resilienza economica dell'Ue, la ricostruzione dell'Ucraina, la gestione dei rifugiati e il rafforzamento della difesa europea sono le altre priorità del semestre ceco, nel quale avrà certamente un peso il fattore allargamento. Il 6 e 7 ottobre, in occasione del summit informale dei leader potrebbe tenersi anche il primo incontro della Comunità politico europea, il format proposto dalla Francia per includere i Paesi membri legati a doppio filo all'Ue, dalla Moldavia ai Balcani Occidentali. Fino all'Ucraina. E l'obiettivo dei cechi è che in quell'occasione, nella città del Ponte Carlo, arrivi Zelensky in persona. Questi punti chiave della presidenza di Praga dell’Unione europea.

Poi c’è lo spettro di una recessione globale che flagella i mercati, dall'Asia agli Stati Uniti. In Europa le Borse hanno bruciato circa 147 miliardi, segnando il peggior semestre dal 2008 con un calo del 18% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Mentre i mercati hanno vissuto un giovedì nero, si registra un forte calo dei rendimenti dei Titoli di Stato a dieci anni. A spaventare le Borse ci sono una serie di fattori, con gli analisti finanziari che parlando di una 'tempesta perfetta' che porterà ad un lungo periodo di volatilità dei mercati. Da un lato c'è l'inflazione galoppante (non ultimo il dato francese con l'indice dei prezzi al 6,5%,ndr) e dall'altra le manovre delle banche centrali per cercare di contenerne la corsa. Su questo fronte non sono bastate le parole dei presidente della Bce, Christine Lagarde, e della Fed, Jerome Powell, a rassicurare i mercati che, invece, vedono all'orizzonte le nubi di una economica globale sempre più debole ed in fase di rallentamento. Una situazione che si è aggravata a causa della crisi energetica legata all'approvvigionamento del gas russo.

Rodolfo Ricci

( 1 luglio 2022 )

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