Lunedì 14 ottobre 2024, ore 13:23

Bruxelles 

Patto stabilità: riduzione di bilancio di 0,5% l’anno con deficit sopra il 3% 

Si alza il velo sulla riforma della 'governance' economica europea e subito la Germania avverte minacciosa: o il patto di Stabilità e crescita si rafforza o è meglio lasciarlo così com'è. Il commissario all'Economia, Paolo Gentiloni, comunque non ha dubbi sulla bontà della proposta legislativa in arrivo dall'esecutivo Ue, sulla quale si dice 'soddisfatto'. Le nuove regole fiscali europee danno ascolto alla richiesta dei 'frugali' di avere criteri numerici comuni e prefissati, ma non sono in linea con l'austerity più estrema chiesta da Berlino. La proposta di riforma del patto di Stabilità dell'Ue prevede misure di salvaguardia sulla sostenibilità del debito. Restano invariati i valori di riferimento del 3% e del 60% del Pil per il deficit e il debito. Al termine del piano sulla spesa concordato da ciascuno Stato per il medio termine (4 anni) il rapporto tra debito pubblico e Pil dovrà essere più basso.

E' poi previsto un aggiustamento di bilancio minimo dello 0,5% del Pil all'anno finché il disavanzo resta superiore al 3%. La 'salvaguardia' di aggiustamento dello 0,5% sarà indipendente dall'avvio di una procedura per disavanzo eccessivo. Le proposte di riforma della Governance economica Ue "promuovono una maggiore titolarità nazionale attraverso piani strutturali di bilancio a medio termine preparati dagli stati membri, all'interno di un quadro comune dell'Ue con sufficienti garanzie", ha confermato il Commissario Gentiloni. Garantiscono "contemporaneamente la parità di trattamento e la considerazione delle situazioni specifiche dei singoli Paesi".

Le regole consentiranno "un'applicazione più credibile" dando "agli Stati membri un maggiore margine di manovra nella definizione delle traiettorie di bilancio". Gli Stati indicheranno obiettivi di medio termine (4 anni) su come intendono affrontare squilibri macroeconomici e riforme, indicando solo un indicatore di spesa. Tali piani, estendibili di 3 anni, saranno valutati dalla Commissione e approvati dal Consiglio. Gli Stati con disavanzo oltre il 3% del pil o debito oltre il 60% del pil, dovranno garantire che il debito abbia un calo plausibile o resti prudente nel piano e che il deficit scenda o resti al di sotto del 3% nel medio termine: l'Esecutivo la definisce "traiettoria tecnica".

Non è invece destinata a passare la regola chiesta dai tedeschi di un calo del debito dell'1% annuo per i Paesi più indebitati, che comunque sarebbe stato inferiore al 5% delle (disattese) regole attuali benché comunque troppo pro-ciclico come rilevato da più parti. Dopo aver già tuonato in ogni modo, il ministro dell'Economia tedesco Christian Lindner è intanto intervenuto di nuovo, con un editoriale sul Financial Times. per sottolineare che "l' obiettivo è rafforzare il Patto di stabilità e crescita, non indebolirlo. Abbiamo bisogno di più responsabilità". Se la riforma non darà miglioramenti "non sarebbe opportuno modificare le regole", ha sottolineato chiedendo che gli Stati garantiscano "riserve di bilancio per potenziali crisi future".

Rodolfo Ricci

( 26 aprile 2023 )

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