Lunedì 12 maggio 2025, ore 6:05

Bruxelles 

Torna il nodo Mes, l’Eurogruppo insiste sulla ratifica dell’Italia 

Si tratta di una richiesta che arriva periodicamente, ormai. Il Meccanismo europeo di stabilità riemerge dal cono d'ombra in cui era finito e torna a conquistare un posto di rilievo all'Eurogruppo. E, ancora una volta, l'Italia finisce nel mirino. Al ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti nel corso della riunione di lunedì a Bruxelles, sarà chiesto infatti di riferire sullo stato della ratifica del trattato riformato. L'unica ancora mancante nell'Eurozona. Da Roma comunque al momento non si vedono aperture. In passato Giorgetti ha più volte espresso scetticismo. Nel giugno 2024, all'Ecofin, aveva liquidato la questione nettamente: "Il Parlamento non è nelle condizioni di approvarlo". Un cambiamento di rotta, aveva aggiunto, potrebbe arrivare solo in futuro e solo "se il Mes cambia, se migliora, se cambia natura".

Insistere sulla ratifica era come "buttare sale sulla ferita". Lunedì però il presidente dell'Eurogruppo Paschal Donohoe cercherà di nuovo di tirare le fila, chiedendo al direttore generale del Meccanismo, Pierre Gramegna, un aggiornamento su tre dossier: la revisione della chiave di ripartizione dei contributi tra i Paesi membri, la ratifica del trattato - manca solo quella dell'Italia - e la revisione del 'toolkit', ovvero l'insieme degli strumenti operativi del Meccanismo. Insomma, un pacchetto solo in apparenza tecnico: le implicazioni politiche sono tutt'altro che marginali.

Tanto che - ha fatto notare il funzionario europeo - l'aggiornamento del toolkit potrebbe aiutare a rafforzare la fiducia nel Mes come istituzione in Italia e magari a rimuovere alcuni ostacoli. Un messaggio chiaro, seppur accompagnato dai toni felpati della diplomazia, diretto al governo italiano. Del resto, la bocciatura del Parlamento italiano a dicembre 2023 ha lasciato il trattato riformato in un limbo. La versione aggiornata del Mes avrebbe dovuto introdurre il cosiddetto backstop, un paracadute finanziario a supporto del Fondo di risoluzione unico per le crisi bancarie. Senza il via libera dell'Italia, però, il backstop resta congelato. A gennaio 2024 la premier Giorgia Meloni aveva rivendicato la scelta come un'opportunità, rovesciando la prospettiva: "Il Mes è uno strumento obsoleto.

Forse la mancata ratifica da parte dell'Italia può diventare un'occasione per trasformarlo in qualcosa di più efficace". Ed ecco ora la revisione del 'toolkit'. Per adesso, comunque, la riunione dell'Eurogruppo sarà puramente informativa. "Le vere discussioni arriveranno a giugno", ha precisato il funzionario europeo. Ma i temi sul tavolo sono già ben definiti. Sulla revisione del 'toolkit', da oltre un anno i tecnici del Mes stanno analizzando se gli strumenti attuali - dalle linee di credito precauzionali ai programmi di aggiustamento macroeconomico - siano ancora adatti allo scopo. Le esperienze passate con Grecia, Cipro, Spagna, e la linea pandemica mai utilizzata, sono tutte entrate nel perimetro della riflessione. Un rapporto intermedio è stato già presentato nel 2023, e il Consiglio dei governatori ha chiesto allora di proseguire il lavoro tecnico. "La mia impressione e mi aspetterei che la Commissione almeno in una certa misura lo confermi è che l'incertezza abbia un impatto reale sull'attività economica.

È molto comprensibile che quando non si conosce, il tipo di regimi tariffari che si affronteranno nei prossimi anni, una grande azienda e una multinazionale non prendano decisioni affrettate sugli investimenti". "Più di ogni altra cosa, abbiamo bisogno di chiarezza e stabilità nelle prospettive. E questo sosterrebbe la fiducia generale e la domanda aggregata. A parte questo, affermerei comunque che l'economia europea è stata piuttosto resiliente. Se si guarda ai prezzi sui mercati finanziari e al sentiment tra i partecipanti ai mercati, l'Europa appare straordinariamente attraente in questo momento", ha detto un alto funzionario europeo proprio in vista della riunione dell'Eurogruppo di lunedì, dove è atteso che la Commissione fornisca anche qualche "sfumatura" sulle previsioni economiche attese la prossima settimana.

E non finisce qui. "Stiamo monitorando attentamente tutti gli sviluppi del mercato e ciò che abbiamo osservato di recente, ovviamente, è un certo grado di volatilità. Ma in Europa, e nell'area dell'euro in particolare, abbiamo osservato che le infrastrutture di mercato e il funzionamento dei mercati, compresi quelli obbligazionari, funzionano in modo ordinato", ha ribadito la presidente della Bce, Christine Lagarde, in vista dell’Eurogruppo e a chi le chiedeva se sia preoccupata per la svendita delle obbligazioni e dei titoli del tesoro statunitensi e se ciò potrebbe avere effetti a catena anche sulle obbligazioni Ue e sui mercati azionari.

Rodolfo Ricci

( 9 maggio 2025 )

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