Venerdì 4 ottobre 2024, ore 11:38

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Un’Europa più giusta per i lavoratori

Democrazia e giustizia sociale, posti di lavoro di qualità e salari più alti, transizioni socialmente giuste verso un'economia a basse emissioni di carbonio e digitale. Sono questi i punti qualificanti del programma lanciato dalla Confederazione europea dei sindacati (Ces) in vista delle elezioni europee del maggio prossimo. “Le più importanti che io possa ricordare”, avverte il segretario generale Luca Visentini, prima di illustrare gli obiettivi della piattaforma della Ces. “Dobbiamo incanalare le frustrazioni delle persone in un voto per i partiti che sostengono le nostre richieste di un'Europa più giusta per i lavoratori", spiega. "I sindacati chiedono ai loro membri di votare alle elezioni europee e di votare per i partiti che rappresentano democrazia e giustizia sociale, posti di lavoro di qualità e salari più alti", aggiunge. Nel suo programma, lanciato a tre mesi esatti dall’appuntamento elettorale, la Confederazione europea dei sindacati ribadisce la richiesta di un nuovo contratto sociale per l'Europa che offra a tutti i cittadini un'Europa più giusta e più equa con reali opportunità per tutti.

Il documento, concordato dalle 90 organizzazioni sindacali nazionali affiliate alla Ces che rappresentano 45 milioni di lavoratori, è suddiviso in 23 punti e lancia alcune proposte specifiche, come ad esempio, nuove politiche economiche per rilanciare la crescita a beneficio di tutti, incluso il rilancio degli investimenti pubblici; la piena attuazione del "pilastro europeo dei diritti sociali", tra cui il diritto all'istruzione di qualità e all'apprendimento permanente, alla salute e alla sicurezza sul luogo di lavoro, all'occupazione sicura, alla parità di genere e ai servizi pubblici di buona qualità; una nuova politica industriale dell'Ue per creare nuovi posti di lavoro e opportunità.

Infine, commentando la probabilità di un Parlamento europeo più instabile, Visentini ha auspicato una nuova coalizione di partiti democratici all’interno del nuovo Parlamento europeo. “I partiti antieuropei, razzisti e fascisti - ha concluso - non hanno nulla da offrire e non dovrebbero avere la possibilità di sostenere una maggioranza antisociale, sarebbe una catastrofe per l'UE".

(Articolo completo domani su Conquiste Tabloid)

( 26 febbraio 2019 )

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