Sabato 25 gennaio 2025, ore 8:08

Politica 

Concentrare le risorse su salari e assunzioni 

“La più grande emozione provata in questi anni di governo è stata quando ho potuto chiamare una madre per dirle che sua figlia tornava a casa”. È il caso Cecilia Sala ad avere la “prima pagina” nella tradizionale conferenza stampa di fine anno della premier Meloni, diventata dallo scorso anno di inizio anno. La presidente del Consiglio spiega che “non c’è stato un momento di svolta nella vicenda ma una complessa triangolazione diplomatica”.
Fari accesi anche sul capitolo lavoro. Sottolinea Meloni: ”Il Governo ha fatto molto ma su questa materia non si fa mai abbastanza, molti dati sono incoraggianti, la disoccupazione è scesa ai minimi storici. La strada che seguiamo è concentrare le risorse sui salari e sulle aziende che assumono”. Una priorità è il lavoro giovanile: ”Non si affronta solo incidendo solo sul tema del contratto di lavoro, parte da prima, dalla formazione perché il grande problema che abbiamo è che da una parte abbiamo diversi giovani che non trovano lavoro, dall'altro molti settori che non trovano lavoratori. Più complessa è la questione dei neet. Sto cercando di capire se si può mettere in piedi un gruppo di lavoro ma sui giovani in generale”.
Tra le misure adottate dal governo per favorire l'occupazione, Meloni ha ricordato la decontribuzione al Sud e l'ires premiale che tra le condizioni prevede ”il mantenimento dei livelli occupazionali e il non ricorrere alla cassa integrazione. Leghiamo gli incentivi al mantenimento dei livelli occupazionali”. Sulla qualità dell'occupazione e sul calo della produzione industriale ”il Governo ha già dato segnali importanti, e ciò non vuol dire che siano terminati. Per avere un'industria forte serve una strategia e tra i nostri elementi fondamentali ci sono l'hub per l'approvvigionamento energetico, l'economia blu, la tutela del made in Italy”. Infine, ”servono incentivi e sostegno per favorire ad esempio la possibilità per le aziende di produrre energia a costi più ragionevoli”.
A proposito di industria, Meloni si dice ”soddisfatta dell'accordo con Stellantis: cerchiamo quello che possiamo per fare per avere sempre un approccio a tutela dei lavoratori”.
Sollecitata sulla materia fiscale, la presidente del Consiglio ha risposto: ”Procederemo con passi graduali. Risorse permettendo, quest'anno una attenzione particolare credo vada data al ceto medio”. Meloni ha ribadito che ”nel 2024 le poche risorse a disposizione sono state concentrate su una priorità oggettiva, quella di mettere in sicurezza i redditi bassi, che non potevano farcela. Ora sicuramente va dato un segnale al ceto medio”. Anche la riforma del fisco è una delle priorità del Governo. ”Abbiamo già approvato 17 tra decreti attuativi e testi unici. Puntiamo a chiudere entro il 2025 tutti i testi unici in materia tributaria. L’intenzione è anche quella di riuscire a fare il codice dei tributi, obiettivo di Ezio Vanoni 70 anni fa”.
Quanto alle riforme istituzionali - premierato, autonomia differenziata, giustizia - l’idea del capo del Governo è ”andare avanti con determinazione e velocità”. Sull'autonomia differenziata ”riteniamo che la sentenza della Corte costituzionale è in gran parte autoapplicativa, salvo le modifiche dei Lep. Sul tema delle modifiche richieste dalla Consulta il Governo deve andare avanti anche in caso di referendum”.
Meloni poi sottolinea: ”Vorrei arrivare alle prossime elezioni con la riforma del premierato approvata e in questo caso la legge elettorale deve essere tarata sul premierato”.
La premier si dice stupita per i toni apocalittici sulla riforma della giustizia. ”La separazione delle carriere serve a rafforzare e garantire la terzietà del giudice. Penso che se il Csm, che garantisce l'autonomia della magistratura, possa averne due, può rafforzare quella garanzia. Escludersi da qualsiasi collaborazione vuol dire impedire a noi di avere il contributo anche positivo che può arrivare dai vertici della magistratura, è una contrarietà pregiudiziale che non condivido. La magistratura dovrebbe contribuire a migliorare le proposte che facciamo”.
Giampiero Guadagni

( 9 gennaio 2025 )

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