Il confronto al Mise per la Ast di Terni non ha dato i frutti sperati. Le preoccupazioni dei sindacati di categoria restano.
“L’azienda - si legge in una nota di Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Ugl e Usb - ha finalmente trascritto, dopo molti annunci verbali, le intenzioni e le linee guida che contraddistinguono la strategia industriale futura di Ast per il biennio 2019-2020. Come organizzazioni sindacali abbiamo ribadito un giudizio non positivo rispetto a quanto proposto, perché si profila un orizzonte di indebolimento del sito, anche in ragione del contesto di mercato in cui è costretta ad operare Ast”.
Le linee guida del piano industriale Ast 2019-2020, presentate lunedì pomeriggio al Mise, non cambiano l’impianto annunciato da tempo. Acciai speciali Terni conferma la riduzione dei volumi produttivi annui di fuso (-60 mila tonnellate) e il taglio del personale impiegatizio di 69 unità; numero al quale le sigle sindacali avvertono da tempo va ad aggiungersi quello di oltre 100 lavoratori somministrati che non saranno riconfermati.
Dal tavolo al Mise è emersa, quindi, la necessità di riprogrammare un incontro entro la metà del mese di maggio per sciogliere i nodi ancora aperti. “Auspichiamo - affermano i sindacati - che per la strategicità che riveste Ast a livello nazionale, nel mese di maggio il governo presieda il prossimo incontro ai massimi livelli a differenza di quanto determinatosi negli incontri precedenti”.
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