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Lavoro

Autotrasporto, sciopero contro modifiche a tempi di guida e riposo: a rischio sicurezza stradale

Proseguono anche oggi i presidi organizzati dai sindacati ai varchi portuali, per il secondo giorno di sciopero dell'autotrasporto, proclamato da Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti. In Liguria, a differenza del resto d'Italia, i sindacati hanno deciso per due giorni di protesta, per sensibilizzare, oltre che sui problemi legati alle norme europee, anche su alcune vertenze locali, come la sicurezza e i tempi di attesa, che creano forte malcontento negli autisti dei mezzi pesanti. Temi che saranno al centro dell'incontro con l'Autorità Portuale, fissato per questo pomeriggio, che potrebbe dare le prime risposte a una vertenza che dura ormai da molti mesi. Un confronto, quello con il presidente Paolo Emilio Signorini, che potrebbe alleggerire la situazione di nervosismo che serpeggia tra gli autotrasportatori e che ha portato i sindacati a decidere, per la Liguria, l'inasprimento delle misure di sciopero passate da 24 a 48 ore

 “Una grande partecipazione a livello nazionale per rivendicare il rispetto della professione, la tutela delle proprie condizioni di lavoro e la difesa della sicurezza stradale”. E’ quanto affermano unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti,  i quali tra l'altro chiedono l’adozione del divieto totale di trascorrere il riposo settimanale a bordo del veicolo”. “Negli ultimi due anni - spiegano unitariamente le tre organizzazioni sindacali dei Trasporti - abbiamo messo in campo tante iniziative con presidi, manifestazioni e scioperi. Anche coinvolgendo i parlamentari europei, siamo riusciti ad ottenere alcuni miglioramenti rispetto alle proposte iniziali, culminate nel recente nulla di fatto in Commissione Trasporti che ha respinto alcune modifiche peggiorative. Ora, in attesa dell’esito del prossimo voto al Parlamento europeo, serve tenere alta l’attenzione sulle problematiche del settore e sul pericolo che le condizioni di lavoro degli autisti possano peggiorare”.

I sindacati sono convinti vada fermata ogni modifica del Regolamento 561/06, perché il rischio che corrono i conducenti di mezzi pesanti è quello di vedere peggiorate le proprie condizioni di vita e lavoro. "La modifica del Regolamento prevede, infatti - spiegano - la possibilità di distribuire in modo squilibrato i tempi di guida e riposo, con la concentrazione del riposo lungo nella quarta settimana, determinando perciò un allungamento dei tempi di lavoro nelle prime tre settimane". L’estensione dei tempi di guida e dell’impegno settimanale impatterà in modo diretto sulla vita degli autotrasportatori, dando inoltre ai datori di lavoro una maggiore flessibilità nell'organizzare gli orari dei conducenti.

( 15 gennaio 2019 )

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