Non hanno firmato l'accordo Cgil e Uil, che hanno mantenuto la loro posizione di contrarietà già espressa nelle fasi precedenti della trattativa. Per Cgil e Uil il contratto ”non garantisce diritti esigibili, tutele concrete e, soprattutto, un adeguato riconoscimento economico e che quindi non valorizza il personale sanitario e socio-sanitario”.
Il contratto prevede un aumento medio mensile di 172 euro per 13 mensilità (+6,8% rispetto alle retribuzioni attuali), insieme a numerose innovazioni volte a migliorare le condizioni di lavoro, valorizzare le competenze professionali e rafforzare l'efficienza del sistema sanitario.
”Con la firma della pre-intesa sul nuovo contratto Sanità Pubblica 2022-2024, le lavoratrici, i lavoratori e i professionisti del Servizio Sanitario Nazionale ottengono finalmente risposte concrete dopo mesi di inutile attesa, causati da un blocco ingiustificabile della contrattazione voluto dai sindacati non firmatari”. Lo dichiara la segreteria nazionale della Cisl Fp. ”Dall'aumento medio del 7% in busta paga, agli arretrati, alle nuove indennità - tra cui quella di pronto soccorso oltre i 250 euro al mese -, fino al patrocinio legale per chi subisce aggressioni e all'esonero dal lavoro notturno per chi ne ha diritto. Lo avevamo promesso e siamo riusciti a garantire tutele, valorizzazione professionale e riconoscimento economico. Non è frutto di slogan o proteste sterili, ma del lavoro negoziale portato avanti con determinazione, anche quando il tavolo era bloccato da chi ha preferito cavalcare logiche politiche anziché rappresentare i bisogni reali del personale", afferma il sindacato”. Tra le conquiste della pre-intesa, la Cisl Fp evidenzia ”l'accesso all'elevata qualificazione per professionisti della salute e funzionari con laurea triennale o titoli equipollenti, la valorizzazione delle prestazioni aggiuntive a 50 euero l’ora, l'aumento degli incarichi fino a 1.500 euro, l'estensione delle ferie solidali, la parificazione retributiva tra ostetriche e infermieri, e la previsione del buono pasto per chi lavora in smart working". E ancora: tutele rafforzate per la libera professione, valorizzazione economica per il profilo dell'autista soccorritore, indennità per il personale assegnato alle UO/Servizi della sanità penitenziaria, maggiore accessibilità agli incarichi anche per il personale part-time”. Inoltre, è stato ottenuto un modello di formazione continua più moderno, che riconosce il diritto a scegliere percorsi coerenti con il proprio profilo fino al 30% del totale annuo dei crediti formativi; formazione continua; una mobilità volontaria più trasparente, con bando pubblicato obbligatoriamente sul sito dell'ente entro il 31 marzo di ogni anno. Conclude Cisl Fp: ”Abbiamo sempre detto che, alle condizioni date, l'obiettivo era firmare il miglior contratto possibile e riaprire subito il confronto per il rinnovo 2025-2027. Adesso questo obiettivo è a portata di mano. L'unico risultato ottenuto dai sindacati non firmatari è stato posticipare, a danno degli operatori, la certificazione del contratto e quindi l'erogazione di arretrati, aumenti e nuove indennità. Ora avanti per costruire una stagione di crescita salariale, nuovi diritti e innovazione, grazie anche alle risorse già confermate per il triennio 2025-2027”.
Soddisfazione per l'intesa raggiunta viene espressa dal presidente di Aran Naddeo. ”Rappresenta il frutto di un confronto costante, serio e responsabile. Il contratto risponde a molte delle richieste avanzate dai sindacati e offre ai lavoratori un riconoscimento concreto del loro ruolo essenziale all'interno del Servizio sanitario nazionale. Ora si potrà avviare con maggiore serenità anche la prossima fase per il rinnovo 2025-2027”.
Giampiero Guadagni