Mercoledì 30 aprile 2025, ore 21:59

Roma 

Vance a Meloni: ottimista sui negoziati per dazi e Ucraina 

Il primo round si è concluso, ma la partita sui dazi, per l'Italia e l'Europa, resta ancora tutta da giocare. Questo in sostanza l’esito dell’incontro di giovedì alla Casa Bianca tra Donald Trump e Giorgia Meloni. Al dì là dei grandi e ripetuti complimenti personali incassati, la premier italiana ha ottenuto dal presidente americano il sì all’invito a Roma, con l’apertura a considerare di incontrare, in quell'occasione, anche i vertici dell'Unione europea per provare davvero a chiudere quell'accordo sui dazi che entrambi sono convinti ”si farà al 100%”, per mitigare gli effetti di nuove tariffe commerciali annunciate e per ora congelate, che sarebbero pesantissime per il Vecchio Continente. Partendo però dal presupposto, precisa il presidente Usa, che ”i dazi ci stanno arricchendo”, mentre prima con Biden ”stavamo perdendo miliardi di dollari sul commercio”. Nessuna marcia indietro, insomma, e altrettanto difficile, stando almeno alle dichiarazioni, che possa passare quella proposta di creare una grande area di libero mercato tra Ue e Usa. ”Non posso siglare accordi per l'Ue ma sono qui per cercare di trovare il giusto punto di equilibrio a metà strada”, ha sottolineato da parte sua quasi in premessa la presidente del Consiglio che ha rilanciato così il suo ruolo di mediatore tra le due sponde dell'Atlantico.
Altro nodo cruciale è quello delle spese per la difesa, da sempre cavallo di battaglia di Trump, che continua a sollecitare maggiori sforzi da parte dei partner Nato. Roma si dice pronta a raggiungere il 2% del Pil in investimenti militari, obiettivo che - sottolinea Meloni - verrà annunciato in occasione del prossimo vertice dell'Alleanza Atlantica. Una promessa che però non sembra soddisfare appieno Trump: "Non è mai abbastanza", commenta tranchant davanti ai giornalisti. Oltre all'impegno per rafforzare la difesa (pur precisando che ”non si è parlato di percentuali specifiche”), Meloni porta in dote anche l'ok italiano ad aumentare le importazioni di gas naturale liquefatto dagli Stati Uniti, e investimenti in America per un valore di 10 miliardi da parte di imprese italiane. Tra i temi affrontati anche la cooperazione nello spazio e le future ”missioni su Marte su cui lavoreremo insieme”; mentre resta fuori dall'agenda Starlink, il sistema satellitare di Elon Musk. Non poteva mancare il dossier ucraino. Meloni ribadisce l'impegno per raggiungere "una pace duratura" e chiarisce con fermezza che l'aggressore ha un nome: Putin. Trump, al contrario, nei giorni precedenti ha continuato ad attribuire responsabilità del conflitto anche a Zelensky e Biden. Al termine della visita, la premier ha affidato a X il bilancio della sua missione, parlando di un ”confronto leale e costruttivo” con Trump e rivendicando il ruolo di primo piano dell'Italia: ”Oggi, anche grazie al lavoro fatto in questi anni, il nostro punto di vista viene ascoltato e rispettato”. Il dialogo tra Italia e Stati Uniti è proseguito venerdì a Roma, dove Meloni ha accolto il vicepresidente Vance, presente anche al confronto alla Casa Bianca assieme al segretario al Tesoro Bessent, al consigliere per la Sicurezza nazionale Waltz e al segretario alla Difesa Hegseth. Vance si è' definito ”ottimista” sia sui negoziati tra la Russia e l'Ucraina, sia sui dazi sui quali crede ”di poter raggiungere un accordo”. Il vicepresidente Usa ha poi ribadito gli ottimi rapporti degli Stati Uniti con l'Italia con cui ”Washington ha grandi negoziati commerciali in corso, cosi' come li ha con l'Unione europea”.
E come prevedibile, la lettura che la politica italiana fa del viaggio di Meloni negli Usa è diversa a seconda della provenienza di schieramento.
Dalla maggioranza si parla di successo diplomatico senza precedenti e si esalta il ruolo da protagonista che l’Italia ha riconquistato nello scacchiere internazionale.
Sottolinea il vicepremier, ministro degli Esteri e leader di Forza Italia Tajani: ”L'incontro è stato un passo decisivo per rafforzare il rapporto dell'Italia con gli Usa e per riprendere insieme un percorso di collaborazione che consoliderà i rapporti dell'America con tutta l'Europa”. Il Governo, prosegue Tajani, ”lavora per un rilancio concreto dei rapporti con Washington, il tema dei dazi va affrontato con impegno ma senza lasciarsi andare al panico”.
L’altro vicepremìer, il ministro dei Trasporti e segretario della Lega Salvini dice: ”Molto bene Giorgia Meloni. Con il Governo di centrodestra l'Italia conferma di aver ritrovato prestigio internazionale e rilancio economico. Le aperture di Donald Trump fanno ben sperare e vanno nella direzione auspicata da Elon Musk al congresso della Lega. Sulla fine della guerra in Ucraina, sul contrasto all'immigrazione clandestina e l'azzeramento delle politiche woke, gender e pseudo-green siamo in totale sintonia con la nuova amministrazione Usa”.
Di altro tenore, sia pure con accenti diversi e distinguo importanti, le valutazioni delle opposizioni. Per la segretaria del Pd Schlein ”la premier si è impegnata ad aumentare la spesa militare e a far investire 10 miliardi alle imprese italiane negli Usa quando non ne ha trovato ancora uno per tutelare quelle colpite dai dazi ed evitare delocalizzazioni. In cambio pare abbia ottenuto una visita di Trump in Italia. Per ora non mi pare un gran bilancio”. Aggiunge Schlein: ”In generale il problema non è dialogare con Trump, ma farlo a testa alta. La questione fondamentale è non dare a Trump l'idea che possa trattare in bilaterale con ciascun Paese, che è quello che vorrebbe per indebolire l'Unione europea. L'Europa deve essere unita e compatta in questo negoziato e deve essere pronta a colpire dove fa più male, ossia le Big tech americane che sostengono Trump”. Per la leader dl Pd ”è giusto che la Commissione Ue si prepari al vertice di luglio dando un segnale di cauta ripresa di dialogo con la Cina, e sottolineo cauto, purché si tengano ben saldi i nostri valori: questo vale per l'inaccettabile sostegno alla Russia nella guerra contro l'Ucraina, così come per le tutele rispetto al dumping sociale e salariale”.
Secco il presidente M5S Conte: ”Trump-Meloni 2 a 0. Più spese militari e più gas dagli Stati Uniti, il tutto a caro prezzo per le tasche degli italiani.”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il giudizio di Avs. Per Bonelli Meloni non ha fatto altro che dire sì a tutte le richieste di Trump: sì all'acquisto di armi e gas, sì all'eliminazione della web tax, sì all'importazione in Europa di pesticidi vietati e carni ormonata. Trump dice di voler fare accordi con Ue e Cina, ma in realtà sta battendo cassa, e Meloni è pronta a pagare il conto con i soldi degli italiani. Altro che sovranismo: obbedienza ai diktat di Trump”. Rincara la dose Fratoianni: ”Più che la presidente del consiglio italiano, Meloni ha fatto la cameriera al pranzo con Trump”.
Al contrario, per il leader di Azione Calenda ”ci sono due fatti molto positivi nell'incontro. La premier ha tenuto la barra dritta sull'Ucraina ed è riuscita a convincere Trump a incontrare l'Ue in Italia per discutere dei rapporti comuni. Meloni non ha rotto il fronte europeo ma si è accreditata come ponte tra Usa e Ue. Bene dunque per I'Italia. Resta la totale inaffidabilità di Trump come interlocutore con cui però siamo obbligati a confrontarci. Infine lodare la lotta alla cultura woke di Trump, che si sta trasformando in una vera e propria caccia alle streghe politica è stato, da parte di Meloni, un grave errore”.
Da parte sua Renzi, Italia Viva, osserva: ”Aspettiamo i fatti. Alla Casa Bianca grandi sorrisi: speriamo che possano tornare a sorridere anche le nostre aziende. Per le quali al momento restano dazi e incertezza”.
Giampiero Guadagni

( 18 aprile 2025 )

Chiesa

Dorothy Day serva di Dio

E' una delle figure più controverse e affascinanti della Chiesa cattolica del Novecento

  • Email Icon
  • Facebook Icon
  • Twitter Icon
  • Pinterest Icon
Commenta Icona

Poesia

Papa Francesco e la speranza creativa

Il pontefice riteneva che la poesia accogliesse desiderio e miseria

  • Email Icon
  • Facebook Icon
  • Twitter Icon
  • Pinterest Icon
Commenta Icona

Magazine

Via Po Cultura

SOLO PER GLI ABBONATI

La mostra “Otto viaggi di un romanziere” allestita dalla Cineteca di Bologna negli spazi della Galleria Modernissimo

  • Email Icon
  • Facebook Icon
  • Twitter Icon
  • Pinterest Icon
Commenta Icona

FOTO GALLERY

© 2001 - 2025 Conquiste del Lavoro - Tutti i diritti riservati - Via Po, 22 - 00198 Roma - C.F. 05558260583 - P.IVA 01413871003

E-mail: conquiste@cqdl.it - E-mail PEC: conquistedellavorosrl@postecert.it