Domenica 10 novembre 2024, ore 10:27

Conti pubblici 

Manovra, per le risorse spending review condivisa 

Il tempo stringe. Ci sono un paio di settimane per mettere nero su bianco la manovra. E la caccia alle coperture passa anche dal rispetto degli obiettivi della spending review, che fissano a 2 miliardi il target per il 2025. Il taglio delle ”spese inutili” è stato chiesto ai dicasteri nel corso dell’ultimo Cdm dalla premier Meloni e dal ministro dell’Economia Giorgetti, convinto comunque di centrare il target di crescita del pil all’1% . Il titolare del Mef ha aggiunto che la manovra ”richiederà sacrifici da tutti”. E che ”verranno tassati i profitti e i ricavi. Sarà uno sforzo che l'intero Paese deve sostenere: individui, ma anche società piccole, medie e grandi”.
La Cisl incalza: ”Manca nel Piano strutturale di bilancio l'individuazione della provenienza delle risorse, alcune delle quali necessitano una quantificazione. Auspichiamo un percorso partecipato sulla manovra. Suscita perplessità l'assenza di un esplicito coinvolgimento delle organizzazioni sindacali nella programmazione degli obiettivi. Pensiamo che sia possibile recuperare risorse con una spendig review condivisa con le parti sociali che vada a colpire le zone grigie, le sacche di spreco, le rendite e le intermediazioni parassitarie, la finanza speculativa”. Così il segretario confederale della Cisl Ganga alle commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato nel corso delle audizioni sul Psb iniziate ieri. Sottolinea ancora Ganga: ”Vanno tassate maggiormente le grandi rendite immobiliari e finanziarie. Devono essere imposti contributi di solidarietà alle grandi multinazionali, eliminando i regimi di tassazione privilegiata". "Per la Cisl - ha proseguito - sono positivi gli impegni sul taglio del cuneo e sul passaggio a tre aliquote Irpef, soprattutto se sarà affrontato il problema della soglia al 35%”. Ganga ha inoltre sollecitato interventi sul lavoro, dall'incentivazione dei contratti misti al lavoro stagionale, e chiesto una decisa accelerazione sugli obiettivi del Pnrr relativi al 2026. E ha concluso: ”Bene l'innalzamento delle risorse sulla sanità, ma serve un colpo di reni”.
Per la Cgil con il Psb si è scelta ”la strada di un'austerità selettiva, scaricata come sempre sui soliti noti. Lavoratrici, lavoratori, pensionate e pensionati - dopo aver subito un brutale impoverimento a causa di un'inflazione da profitti, continueranno a essere colpiti anche attraverso gli ulteriori tagli ad un welfare sempre meno pubblico e universalistico”.
Sempre in audizione la Uil afferma che ”Il Psb difficilmente porterà crescita. Mancano risorse aggiuntive, vigileremo sulle pensioni, il grande assente è il tema degli infortuni sul lavoro”.
Da Milano, intanto, il segretario generale della Cisl Sbarra si è detto pronto al confronto con il Governo sulla Legge di Bilancio. ”Registriamo le aperture significative del ministro Giorgetti verso alcune delle questioni che per noi sono dirimenti. Parliamo della conferma della riduzione del cuneo contributivo per le fasce medio-popolari, l'accorpamento delle prime due aliquote Irpef, la piena indicizzazione delle pensioni in essere all'inflazione, il contributo di solidarietà per gli extraprofitti delle imprese multinazionali”. Resta la necessità, sottolinea Sbarra, di ”mettere più risorse sulla sanità e sul welfare, tagliare le tasse al ceto medio, sostenere il rinnovo dei contratti , rafforzare gli aiuti alla famiglia e alla genitorialità, spingere di più sulla lotta all'evasione fiscale e contributiva. Il sindacato di Via Po chiederà al Governo di ”rendere strutturale la detassazione sui frutti della contrattazione da allargare ai settori pubblici, di prorogare i fringe benefit e di accelerare i tavoli di confronto sulle tante vertenze industriali aperte a cominciare dalla crisi del settore auto” Quanto ai dati Istat sull’occupazione ”stiamo vivendo un ciclo di crescita assolutamente positivo anche per l’aumento dei contratti a tempo indeterminato”. Ora, conclude Sbarra, ”bisogna investire di più sulla qualità del lavoro, sulla qualità dell'occupazione. Ecco perché chiediamo un grande piano straordinario nazionale sulla formazione, sulla riqualificazione, sulle politiche attive”.
Giampiero Guadagni

( 3 ottobre 2024 )

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