Vi sono alcuni contratti che trattano materie non contrattabili in base alle norme nazionale: ad esempio, i contenuti generali dei piani di formazione, l'istituzione della mensa ed i buoni pasto, i criteri di conferimento degli incarichi di elevata qualificazione.
Sottolinea Roberto Chierchia, segretario generale della Cisl-Fp: ”Dal rapporto Aran un dato incoraggiante, che trova conferma anche nel tasso di adesione delle Rsu alla firma degli accordi decentrati, a dimostrazione del ruolo insostituibile della rappresentanza sindacale nei luoghi di lavoro. Questo dinamismo è sicuramente un fatto positivo, ma stride ancora con un modello di contrattazione integrativa che resta imbrigliato da vincoli legislativi e da un tetto al salario accessorio sempre più stringente rispetto alle esigenze di crescita e valorizzazione del lavoro pubblico. La conseguenza è una contraddizione evidente: mentre si chiede alle lavoratrici e ai lavoratori della P.A. maggiore disponibilità, flessibilità e responsabilità, si continua a limitare la capacità delle loro rappresentanze di incidere davvero su organizzazione del lavoro e dei servizi e riconoscimento economico”. Il rapporto segnala che un numero crescente di enti ha scelto di contrattare anche su temi strategici, come la formazione e gli orari di lavoro, formalmente preclusi dalla legge: ”E' un segnale che va dato ai lavoratori pubblici, alle centinaia di professioni che quotidianamente offrono servizi essenziali ai cittadini indicando la necessità di relazioni sindacali più partecipative, di spazi negoziali più ampi e di maggiori risorse. In altre parole, il sistema sta reagendo autonomamente a una rigidità normativa che non è più sostenibile. E' tempo che anche ai dipendenti pubblici vengano riconosciuti i principi della legge 76/2025 sulla partecipazione, già applicati al settore privato. Il lavoro pubblico merita lo stesso riconoscimento e le stesse opportunità di coinvolgimento". Per questo, conclude Chierchia, la Cisl-Fp continuerà a chiedere ”lo sblocco del salario accessorio e un nuovo patto sulle relazioni sindacali, che dia voce alle rappresentanze e restituisca dignità e valore a chi ogni giorno tiene in piedi i servizi essenziali del nostro Paese”.
Giampiero Guadagni