A trainare la crescita degli assicurati è soprattutto il lavoro dipendente privato, mentre il lavoro autonomo tradizionale (artigiani, commercianti, coltivatori diretti) continua la sua lenta contrazione. Rilevante è anche la dinamica del Mezzogiorno, dove gli assicurati crescono del 7,4% tra il 2019 e il 2024. In parallelo, aumentano l'occupazione femminile (+ 6,7%) e quella giovanile (+11,2%), con oltre 719 mila giovani in più dal 2019, pur restando critico l'accesso stabile al lavoro. Sul fronte previdenziale, l'indicizzazione ha protetto il potere d'acquisto, mentre l'introduzione di algoritmi di Intelligenza Artificiale ha permesso all'Istituto di ridurre i tempi di lavorazione delle pratiche e di rafforzare i controlli contro le indebite percezioni. La nuova fase di crescita si legge anche nel flusso delle nuove pensioni: nel 2024 ne sono state liquidate 1,57 milioni, il 4,5% in più rispetto al 2023, con un calo delle pensioni anticipate e un aumento di quelle di vecchiaia e delle prestazioni assistenziali. Il Rapporto ribadisce inoltre la natura redistributiva del sistema pensionistico italiano, che riduce le disuguaglianze grazie alle integrazioni al minimo e all'indicizzazione piena per gli assegni bassi.
L’Inps fa inoltre sapere che a quasi due anni dalla sua istituzione risultano iscritti al Sistema informativo per l'inclusione sociale e lavorativa oltre 3 milioni di utenti maggiorenni richiedenti e/o percettori di misure di inclusione sociale e lavorativa (Adi e Sfl), di indennità di disoccupazione (Naspi e Dis-Coll) e comprensivi di circa 79 mila iscritti volontariamente.
Poi un passaggio sui dazi: ”È possibile che abbiano un effetto fortemente negativo sia sulla produzione che sulla relativa domanda di lavoro. Si può ad esempio immaginare che, in uno scenario di dazi imposti per periodi medio lunghi almeno pari al 10% (ovvero notevolmente più elevati rispetto all'aliquota media dell'1,47% precedente al 2 aprile 2025), i mercati locali più esposti potrebbero essere anche quelli con maggiori richieste di ammortizzatori sociali”.
Sottolinea Fava: ”Il sistema previdenziale è solido. Il rapporto traccia una traiettoria chiara e coerente: un welfare pubblico che non si limita a garantire tutele, ma che ambisce a generare valore sistemico, coesione sociale e sostenibilità intergenerazionale. Nel 2024, l'Istituto ha ulteriormente consolidato il proprio profilo strategico, assumendo un ruolo proattivo nell'attuazione delle più rilevanti riforme di sistema in materia di disabilità, non autosufficienza, inclusione e politiche attive del lavoro”. Da parte sua la Ministra esclude ogni ipotesi di innalzamento dell’età pensionabile.
Giampiero Guadagni