Domenica 16 giugno 2024, ore 12:41

Bruxelles 

Eurogruppo resta diviso su proroga o replica del Recovery 

Un ultimo confronto prima delle Europee di giugno. I ministri delle Finanze del continente sono pronti a un nuovo faccia a faccia a Bruxelles a due giorni dall'appuntamento con le previsioni economiche di primavera della Commissione europea. Stime che, nelle anticipazioni offerte a più riprese dal commissario Paolo Gentiloni, dovrebbero mostrare un'Eurozona in crescita e un'inflazione sempre meno pesante. Dando così orientamenti chiari: sul fronte di un possibile taglio dei tassi d'interesse da parte della Bce, e su quello dei conti pubblici nazionali pronti a tornare sotto l'egida del rinnovato Patto di stabilità.

Un versante, quest'ultimo, che tocca da vicino l'Italia, quasi certa di passare a giugno - insieme a un nutrito gruppo di Paesi - sotto le forche caudine dell'Ue per riportare deficit e debito pubblico su vie più sostenibili. Un tema su cui, è stata l'ammissione di Gentiloni da Torino, sarà necessario "fare i conti". E che per il governo si intreccia con l'implementazione del Pnrr, in attesa del via libera alla quinta rata. Scampata per un pelo la recessione all'inizio dell'anno, le prospettive per l'Eurozona presentate a febbraio da Palazzo Berlaymont apparivano più rosee (con una crescita dello 0,8% per i venti Paesi euro nell'intero 2024) rispetto a quanto delineato (0,3%) sul finire del 2023. Seppur, era stato l'avvertimento, "incertezze elevate" gravino ancora sull'economia continentale alimentate dalle tensioni geopolitiche e dal duplice conflitto in Ucraina e a Gaza.

Inoltre il 19 giugno sarà tempo anche del verdetto Ue sulle procedure di disavanzo regolate dal nuovo Patto che - con tutta probabilità - colpiranno l'Italia e altri Paesi con livelli di deficit ormai ben oltre la soglia del 3%. In attesa delle nuove stime, sul tavolo dell'Eurogruppo c’è stata l'idea lanciata dal ministro francese Bruno Le Maire di avanzare con una cooperazione rafforzata (dalla Francia all'Italia, dalla Spagna alla Germania) sull'unione dei mercati dei capitali. Ma la capacità dell'economia continentale di resistere alle crisi passa anche dalla messa a terra puntuale dei Pnrr. Per l'Italia dall'Ecofin di oggi dovrebbe arrivare l'atteso via libera - già incassato a fine aprile dalla Commissione - alla revisione tecnica del suo piano.

Un benestare che potrebbe poi sbloccare nelle prossime settimane anche l'esborso dei 10,6 miliardi della quinta rata, prima di fare richiesta dalle sesta. Rispetto all'ipotesi di prorogare la scadenza al 2026 del Pnrr in Ue le opinioni sono divise. "Ci sono alcuni forti sostenitori che lo desiderano o che sia adottato un nuovo meccanismo di finanziamento basato sullo stesso criterio. Ma non c'è unanimità". Ci sono alcuni altri stati che sono piuttosto critici e pensano che si tratti di uno strumento unico e sviluppato in passato per affrontare la crisi del covid e"che sia stato un'iniziativa davvero eccezionale", ha detto un alto funzionario europeo, escludendo in pratica che al confronto domani sul Recovery dei ministri europei delle Finanze si possa già discutere di un allungamento delle scadenze del Recovery.

Rodolfo Ricci

( 13 maggio 2024 )

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