Venerdì 26 aprile 2024, ore 3:23

Francoforte 

La Bce ammette che i rischi d’inflazione tendono al rialzo 

"Sono rassicurato dall'approccio mostrato dalla presidente della Bce Christine Lagarde, una risposta che si basa sui dati e sui fatti". Lo ha detto il commissario all'Economia Paolo Gentiloni all'europarlamento. "Siamo davanti a una sfida epocale, trasformare la ripresa in una crescita sostenibile. La discussione oggi dimostra l'importanza della Banca Centrale in questo processo ma non possiamo chiedere che tutto venga sistemato dalla politica monetaria, serve coordinamento nella politica di bilancio", ha sottolineato. Intanto tonfo dei mercati azionari e volata delle quotazioni petrolifere. Sono queste, secondo gli analisti, le prime conseguenze di un possibile conflitto fra Russia e Ucraina. Una guerra che potrebbe rendere la Fed più 'colomba', ma allo stesso tempo più preoccupata per la fiammata dei prezzi dell'energia e quindi dell'inflazione.

L'incertezza e la volatilità legate a un possibile conflitto avrebbero un impatto sui mercati azionari nel breve termine, anche se la storia insegna che i listini americani digeriscono abbastanza rapidamente gli shock geopolitici, mettono in evidenza gli analisti. L'inflazione è più alta del previsto e i recenti dati mostrano la necessità per la Fed di agire: "In gioco c'è la sua credibilità". È questa la linea del presidente della Fed di St. Louis, James Bullard, in un'intervista a Cnbc, ribadendo di voler tassi più alti di 100 punti entro luglio. Prevenendo una crescita del 3,5-4% nel 2022, Bullard mette in evidenza come, a suo avviso, la Fed è chiamata a rassicurare sul fatto che difenderà il target di inflazione. Ma sotto i riflettori adesso c’è la l’Europa. Infatti, la Bce "prenderà la decisione giusta al momento giusto" ma "qualsiasi aggiustamento alla nostra politica monetaria sarà graduale". La presidente Christine Lagarde non scopre le carte sul rialzo dei tassi d'interesse che da settimane agita i mercati e ha fatto balzare lo spread in zona 170, con il Btp italiano ormai prossimo alla soglia del 2%.

Era stata proprio Lagarde, agli inizi del mese, a imprimere una svolta nelle aspettative degli investitori, rifiutandosi di confermare - dopo il balzo a sorpresa dell'inflazione nell'area euro al 5,1% a gennaio - che la stretta non arriverà nel 2022, come invece ha fatto la Bank of England e si appresta a fare la Federal Reserve. Di lì in poi, da Lagarde erano arrivati commenti tesi a rasserenare gli animi: ci muoveremo gradualmente, aveva detto una settimana fa, se agiamo precipitosamente "ne risentirà la ripresa". Parole che non hanno raffreddato il clima. Eric Nielsen, advisor economico di Unicredit, denuncia "l'errore di policy" nato probabilmente per rinsaldare la tenuta di un minimo di unità nel Consiglio direttivo Bce. E rimprovera a Lagarde di non aver neanche preso le distanze da quanto affermato da Klaas KNot, governatore 'falco' olandese, che aveva preannunciato una settimana fa un aumento dei tassi di un quarto di punto. Oggi l'occasione per parlare era più istituzionale che 'operativa' dal punto di vista del dialogo con i mercati: l'intervento della presidente della Bce a una sessione plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo prima per celebrare il ventennale delle monete e banconote in euro, e poi per rispondere alle osservazioni sul rapporto annuale 2020 della Bce.  Di fatto prendendo tempo fino al Consiglio direttivo della Bce del 10 marzo, quando le nuove stime economiche triennali su crescita e inflazione diranno se i prezzi resteranno sotto il 2% nel 2023 e 2024, rendendo più difficile un rialzo dei tassi entro l'anno, oppure se la fiammata energetica si sta facendo così diffusa e profonda da trascinare al rialzo l'inflazione anche nel medio termine.

Salutato l'euro come "pietra miliare" nell'integrazione europea, Lagarde ha nuovamente evocato "rischi orientati al rialzo" per lo scenario inflazionistico, che ad oggi prevede un 1,8% sia per il 2021 che per il 2022. Ha detto che "i rialzi dei prezzi sono ora più diffusi" e non più limitati all'energia, e ha toccato il nodo dei salari, la cui bassa crescita è forse il principale motivo di prudenza della Bce: "se le pressioni inflazionistiche si manifestano in rialzi salariali più alti del previsto, o la ripresa è più forte del previsto, l'inflazione potrebbe rivelarsi più alta". 

Rodolfo Ricci

( 15 febbraio 2022 )

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