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Sindacato

Cisl, Sbarra eletto segretario generale aggiunto

di Ester Crea

Roma ( nostro servizio ) - Se le elezioni politiche ci hanno restituito l’immagine di un Paese profondamente lacerato al suo interno, l’obiettivo delle parti sociali non può che essere quello di lavorare alla ricomposizione delle fratture, alla coesione sociale cui gli anni della crisi hanno inferto colpi pesantissimi. Un obiettivo cui, di sicuro, sta lavorando la Cisl che, a poco più di tre settimane dal voto, ha riunito il suo consiglio generale e dato un’indicazione chiara e di prospettiva a tutta l’organizzazione: Luigi Sbarra, dopo il periodo trascorso alla Fai Cisl, nella veste di commissario prima e di segretario generale poi, torna in segreteria confederale, ma nella veste di segretario generale aggiunto. Tutt’altro che un segnale di avvicendamento ma, al contrario, "un rafforzamento della gestione collegiale dell’organizzazione", come ha voluto più volte sottolineare nella sua relazione la leader di Via Po, Annamaria Furlan: “Contrariamente ad altri periodi storici, oggi in Cisl non comanda uno solo”, ha scandito.

“Sbarra - ha spiegato - è un bravissimo dirigente, competente, una persona generosa e perbene, leale, autentica. E' un sindacalista di grande esperienza. Il suo è un ritorno positivo al mio fianco nella squadra della segreteria confederale dopo tre anni in cui ha fatto un ottimo lavoro alla Fai Cisl, siglando contratti innovativi ed importanti che sono diventati un punto di riferimento per tutta l'organizzazione. Gli ho chiesto di tornare accanto a me, per fare cose importanti in una fase in cui la Cisl dovrà riaffermare il suo ruolo centrale nella società italiana".

Ed è sempre con questo spirito di collegialità, o meglio “di confederalità” di tutta l’organizzazione, che Gigi Petteni, "un collega di segreteria corretto e leale - ha ribadito Furlan - che ha fatto un lavoro impagabile e straordinario sempre in un perfetto lavoro di squadra, portando a casa accordi importanti con tutte le associazioni imprenditoriali”, tra i principali artefici dell’accordo dello scorso 9 marzo sulla riforma del modello contrattuale, dalla segreteria confederale passa a presiedere l’Inas, il patronato della Cisl, raccogliendo il testimone da Domenico Pesenti, che ha guidato l’istituto in una delle fasi più critiche in ragione dei pesanti tagli subiti.

Questa, dunque, la squadra che dovrà affrontare questa complessa fase di ricucitura del tessuto sociale del Paese, rappresentato plasticamente nella mappa dell’Italia uscita dalle urne: per metà al centrodestra, al nord; e per metà ai 5Stelle, al sud. ”La Cisl si confronterà con qualsiasi Governo avrà di fronte”, ha ribadito Furlan, ricordando i punti programmatici che il sindacato di Via Po aveva indicato ai partiti alla vigilia delle elezioni su fisco, lavoro, welfare ed Europa.

"Il mio percorso sarà orientato dalla bussola messa a punto dalla Cisl in questi tre anni, con un progetto politico e organizzativo che metta al centro il valore della persona e la dignità del lavoro. Europa, occupazione, fisco, famiglia e mezzogiorno: queste sono le priorità della Cisl”. Così il primo commento rilasciato dal nuovo numero due Cisl. “ In questi anni - ha ricordato Sbarra - abbiamo lavorato tanto, raggiungendo obiettivi strategici sia nelle politiche generali che di settore. Risultati resi possibili dal coraggio e dalla determinazione di una confederazione che, sotto la guida di Furlan, ha saputo rilanciare le ragioni di un sindacalismo autenticamente riformista, autonomo, contrattualista, titolare di un'autentica e libera soggettività politica”. In questo senso, il documento finale del Consiglio Generale Cisl, “auspica da parte del nuovo Governo una ripresa del rapporto tra la politica e corpi intermedi capace di realizzare nuovi progetti per il futuro: per i giovani, per le lavoratrici e i lavoratori, per le pensionate e i pensionati, vere esigenze dell’Italia e per le sue aree in maggiore affanno, prima fra tutte il Mezzogiorno”.

 

( 28 marzo 2018 )

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