Martedì 30 aprile 2024, ore 6:44

Lavoro

Michelin, intesa con i sindacati per la ricollocazione di 362 lavoratori

È stata raggiunta nella notte l'intesa tra sindacati e Michelin che, nelle scorse settimane, aveva annunciato un piano strategico per l’Italia con 570 esuberi. L’intesa prevede la ricollocazione di 362 lavoratori, incentivi all’autoimprenditorialità, prepensionamenti e riqualificazione professionale esterna.

"Il punto di equilibrio che ha permesso alle parti di risolvere positivamente il confronto - si legge in una nota di Michelin - è stato la possibilità di individuare gli strumenti che nel corso del periodo 2016-2020 consentiranno a tutte le persone coinvolte di trovare una soluzione". L’accordo prevede anche "l’impegno delle parti a siglare accordi aziendali volti a soddisfare le esigenze di reattività e stagionalità del mercato. È confermato il mantenimento in Italia, con il trasferimento presso lo stabilimento di Cuneo, dell’attività di fabbricazione di cerchietti metallici così come sono confermati gli investimenti per 180 milioni di euro e gli incrementi previsionali dei volumi produttivi per i siti di Alessandria e Cuneo". L’azienda, conclude la nota della Michelin, "esprime particolare soddisfazione per il raggiungimento dell’accordo che permette a Michelin di migliorare la sua competitività, di consolidare la propria presenza in Italia e in particolare in Piemonte, nel rispetto dei valori di responsabilità sociale che da sempre hanno contraddistinto l’operato dell’azienda".

Le misure individuate, se correttamente applicate, rappresentano condizione sufficiente a risolvere il problema degli esuberi dichiarati dall’azienda e del fabbisogno di occupazione stabile, intervengono i sindacati di categoria. "L’accordo è il risultato della lotta, della partecipazione, dell’intelligenza dei lavoratori, dei rappresentanti sindacali di fabbrica e delle organizzazioni sindacali dei diversi settori coinvolti - aggiungono - che hanno saputo darsi obiettivi condivisi e agire con coerenza e spirito unitario. Con queste qualità si potranno affrontare e superare le sfide che ci attendono e dalle quali dipendono: la continuità produttiva, occupazionale e il futuro stesso della Michelin nel nostro Paese".

"Un mese fa la Michelin annunciava un pesante piano di riorganizzazione con la conseguente previsione di 580 lavoratori eccedenti nei diversi siti del Gruppo. Questa notte, presso l'Unione degli Industriali di Torino, dopo una lunga e impegnativa vertenzala trattativa si è conclusa positivamente". Ricordano in una nota di Filctem Cgil, Femca Cisl E Uiltec Uil. Con l'accordo sottoscritto, la Michelin Italiana si impegna, fra l'altro, "a investire negli stabilimenti italiani complessivi 180 milioni di euro al netto delle spese correnti e del Piano sociale con i quali rafforzare e consolidare la presenza industriale, logistica e commerciale della Michelin Italiana e a escludere ulteriori interventi strutturali di ridimensionamento dei siti italiani nei prossimi cinque anni". L'azienda ha accettato di ricollocare nel proprio perimetro - proseguono i sindacati - il personale eccedente nei siti di Fossano, Torino Stura, Tribano e Alessandria per un totale di circa 362 lavoratori così ripartiti: Alessandria 15, Cuneo 235, Torino 85, siti esteri 30. Nello stabilimento di Fossano, la cessazione delle produzioni sarà progressiva - precisano- (sino al giugno 2017) ed entro quella data la produzione di cerchietti sarà trasferita nello stabilimento di Cuneo. E, ancora, proseguono i sindacati, "a favorire con una serie di strumenti organizzativi ed economici la ricerca di soluzioni esterne al perimetro aziendale; a ricorrere alla mobilità su base volontaria e a varie forme d'incentivazione e sostegno al reddito; a ricercare a fianco delle istituzioni soluzioni di reindustrializzazione dei siti di Fossano e Tribano attraverso l'azione in particolare della Fondazione Michelin Sviluppo". Entro gennaio 2016 - ricordano le organizzazioni sindacali - dovranno esser raggiunti nell'ambito di ogni sito specifici accordi di flessibilità organizzativa e produttiva che consentiranno la stabilizzazione a tempo indeterminato e part-time di 280 contratti di lavoro attualmente a tempo determinato e in somministrazione. 

( 3 dicembre 2015 )

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