Mercoledì 24 aprile 2024, ore 6:39

In primo piano

Edili in piazza per lavoro, contratto, salute e pensioni

Lavoro, contratto, salute, pensioni: questi i temi al centro dello sciopero nazionale del comparto edilizia che oggi ha portato i lavoratori in piazza in 6 città italiane. A Torino, Padova, Roma, Napoli, Cagliari, Palermo migliaia di edili stanno manifestando per chiedere il rinnovo del contratto nazionale dell'edilizia scaduto oramai da 18 mesi e che interessa un milione e mezzo di addetti. Tra le richieste dei sindacati, oltre agli aumenti salariali in linea con gli altri settori, vi è la difesa e la riforma delle Casse Edili a tutela di tutti i lavoratori, più sicurezza sui posti di lavoro, lotta al lavoro nero e a favore delle imprese virtuose contro la concorrenza sleale e il dumping; creazione di un Fondo Sanitario Integrativo Nazionale per tutelare sempre di più il diritto alla salute e alla prevenzione; potenziamento del Fondo integrativo per il Pensionamento anticipato per dare la possibilità a chi svolge lavori gravosi di andare in pensione prima e favorire il ricambio generazionale.

Ai lavoratori delle costruzioni ed alle loro rappresentanze hanno espresso sostegno anche i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Camusso, Furlan e Barbagallo. “Dopo otto anni di crisi drammatica, che il settore delle costruzioni ha pagato con centinaia di migliaia di posti di lavoro persi ed un generale peggioramento delle condizioni di lavoro, - scrivo tra l’altro i tre dirigenti sindacali - un milione e mezzo di lavoratori si aspettano un contratto nazionale che rafforzi la qualità del lavoro, nel rispetto della sicurezza e dei diritti”.

“Le controparti purtroppo - aggiungono Camusso, Furlan e Barbagallo - continuano a perdere tempo e ad evitare un confronto serio con i sindacati, ignorando le proposte contenute nella piattaforma unitaria".

"Serve - sottolineano i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil - un contratto nazionale al servizio di una ripresa di qualità di un settore così strategico per il Paese. Servono aumenti salariali adeguati, un sistema bilaterale inclusivo, azioni in grado di sostenere le imprese più serie contro la concorrenza sleale e il dumping. Serve più sicurezza sui posti di lavoro, contro gli infortuni e gli incidenti mortali che, drammaticamente, crescono ogni giorno di più. Serve rafforzare gli strumenti di tutela della salute e per il pensionamento anticipato”.

“Alle ragioni degli edili - concludono Camusso, Furlan e Barbagallo - le controparti fino ad oggi non hanno risposto. E’ ora di farlo e le Confederazioni saranno al fianco dei lavoratori edili sostenendo anche le mobilitazioni che si terranno in contemporanea allo sciopero a Torino, Padova, Roma, Napoli, Palermo e Cagliari".

(Approfondimento domani su Conquiste Tabloid)

( 18 dicembre 2017 )

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