Venerdì 21 luglio i 1.100 dipendenti dei 6 stabilimenti del Gruppo Ferretti incroceranno le braccia per un’ora, a seguito della decisione del Coordinamento delle Rsu e dei sindacati di proclamare lo sciopero. La mobilitazione è la risposta di FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil a quanto emerso nel corso dell' incontro avuto nei giorni scorsi con la direzione aziendale, e in cui quest’ultima ha dato risposte negative su tutti i punti della Piattaforma per il rinnovo dell' Integrativo Aziendale di gruppo. “Lo sciopero – hanno spiegato i sindacati in una nota – è a sostegno della vertenza ed in particolare contro le esternalizzazioni delle lavorazioni e la giungla di appalti che oggi sono presenti in alcuni stabilimenti, a sostegno del contratto nazionale e per l’applicazione del contratto del legno nel perimetro Ferretti”. C’è delusione, dunque, in casa sindacale, per la risposta di Ferretti alle proposte inserite nella piattaforma per la contrattazione di secondo livello, e che ha nella formazione, nella organizzazione del lavoro, nella partecipazione dei lavoratori, nel benessere organizzativo, nella sicurezza, nelle pari opportunità e nell’innovazione i suoi pilastri. “La nostra priorità – spiega Salvatore Federico, segretario nazionale della Filca - è quella di consolidare le relazioni sindacali esistenti, con l’obiettivo di migliorare ulteriormente l’impianto della contrattazione di secondo livello. La nostra proposta è quella di avviare un sistema regolato di informazioni periodiche, da attuarsi con le segreterie nazionali, le organizzazioni sindacali territoriali, insieme al coordinamento degli Rsu di ogni unità produttiva. Ai vertici del Gruppo non sfuggirà che le buone relazioni sindacali sono il valore aggiunto della produttività, e spiace registrare la chiusura della Ferretti dinanzi alle nostre proposte”.
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