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Vertenze

Ilva, ancora un nulla di fatto al Mise

Ancora un nulla di fatto per Ilva. "Non ci sono le condizioni per far ripartire il tavolo se ArcelorMittal non batte un colpo" sull'occupazione. "ArcelorMittal batta un colpo". Così il ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio al termine dell’incontro di oggi con i sindacati e l’azienda.

Un accordo non può prevedere esuberi, avverte il segretario confederale della Cisl, Angelo Colombini, che ha partecipato all'incontro. Al tavolo - riferisce - è stato confermato che nessuno vuole chiudere Ilva, "e questo è importante", ma dall'altro lato "tra l'attesa di un possibile annullamento della gara e la verifica delle reali disponibilità delle ulteriori risorse economiche rispetto alle ultime proposte del precedente governo, per gli interventi ambientali e sociali, il tempo scorre ed i lavoratori dell'Ilva e dell'indotto collegato, come al solito, sono quelli che rischiano in prima persona". "I numeri occupazionali - fa notare Colombini - ancora non collimano. La posizione del sindacato è chiara sin dall'inizio, l'accordo non può prevedere esuberi e riteniamo che gli spazi si possano trovare, grazie anche alla conferma, da parte dei commissari dell'Ilva, dei 250 milioni per la gestione degli esodi volontari. Ma il tempo stringe - conclude - ed i ritardi o la indefinitezza di alcune posizioni rischiano di bruciare risorse ed opportunità".

Chi, ad avviso del segretario generale della Fim, Marco Bentivogli, deve ancora chiarire la propria posizione, è proprio il ministro Di Maio. Al tavolo, si legge in una nota, Bentivogli ha ribadito che "è il Governo che deve garantire le condizioni di partenza messe in campo dal precedente" esecutivo "a partire dai 250 milioni per le politiche di incentivo all'esodo, che a quanto pare sono scesi a 200". "Di Maio - riferisce il leader della Fim - ha risposto che la trattativa è tra azienda e sindacati e che può ripartire anche in parallelo alla procedura per l'annullamento della gara. La sostanza è che, mentre il Ministro verifica se annullare la gara, fa ripartire la trattativa su condizioni di partenza più arretrate rispetto al Governo precedente". "I Commissari - prosegue - hanno ribadito che il contratto stabilito tra Azienda e Sindacato con il Governo precedente già prevedeva la possibilità di essere migliorato, come tra l'altro avvenuto con l'addendum sull'ambiente, anche sull'occupazione recependo ciò che l'eventuale accordo sindacale prevederà qualora vi dovesse raggiungere ad un'intesa"."Se il Ministro vuole fare meglio del suo predecessore, siamo tutti contenti, ma lo dimostri nel merito - conclude Bentivogli - perché accanto agli annunci stiamo andando indietro. La Fim è disponibile a trattare ad oltranza, Fiom e Usb si sono resi indisponibili a proseguire la trattativa prima del parere dell'Avvocatura dello Stato". Parere che - ha assicurato Di Maio - il ministero si accinge a richiedere nelle prossime ore, al massimo entro domani pomeriggio.

( 6 agosto 2018 )

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