Nel primo trimestre del 2025, si sono verificate 213.000 trasformazioni da contratto a tempo determinato, in crescita del 7% rispetto allo stesso periodo del 2024. Le conferme dei rapporti di apprendistato, al termine del loro periodo formativo, sono aumentate del 10%, passando da 28.000 a 31.000. Le cessazioni nel primo trimestre del 2025 ammontano a 1.495.000, registrando una riduzione del 4,2% rispetto all'anno precedente. Le uniche eccezioni sono rappresentate dai contratti intermittenti e stagionali, con rispettivamente un aumento delle cessazioni del 5% e del 2%. Nel primo trimestre del 2025, le attivazioni di rapporti di lavoro incentivati, comprendenti nuove assunzioni e variazioni contrattuali, hanno fatto registrare un calo del 16% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Anche le attivazioni con esonero contributivo per i giovani sono diminuite del 24%, mentre quelle con incentivo per le donne hanno subito una contrazione del 16%. Questa flessione è attribuibile, in gran parte, ai tempi di attuazione delle misure prorogate, valide dal 1° settembre 2024 al 31 dicembre 2027, secondo il Dl 60/2024 e la Legge 207/2024, le cui circolari attuative sono state pubblicate nel maggio 2025.
Da parte sua l’Istat fa sapere che nel primo trimestre l’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil è stimato al -8,5% (-8,2% nello stesso trimestre del 2024). Il quadro di finanza pubblica registra un indebitamento maggiore rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, a causa di una crescita più marcata delle uscite rispetto alle entrate. Il saldo primario sul Pil è in lieve miglioramento. Il potere d'acquisto delle famiglie, nei primi tre mesi dell'anno, si conferma su ”un sentiero di crescita che, iniziato nel primo trimestre 2023, era stato interrotto solo durante l'ultimo trimestre del 2024”. Nello stesso arco temporale, i dati mostrano un lieve aumento della propensione al risparmio, stimata su livelli relativamente alti rispetto a quelli medi degli ultimi tre anni. Nel primo trimestre dell'anno, il potere d'acquisto delle famiglie è cresciuto rispetto al trimestre precedente dello 0,9%, scontando un aumento dello 0,9% dei prezzi. Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato dell'1,8% rispetto al trimestre precedente in termini nominali, mentre i consumi sono cresciuti dell'1,2%. La propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è stimata al 9,3%, in aumento di 0,6 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. Inoltre, nel primo trimestre la pressione fiscale si è attestata al 37,3% del Pil, in aumento di 0,5 punti percentuali rispetto al primo trimestre del 2024.
A giugno l'inflazione ha registrato una variazione del +0,2% su base mensile e del +1,7% su giugno 2024, da +1,6% del mese precedente. I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona mostrano una dinamica in accelerazione (da +2,7% a +3,1%); accelerano anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto (da +1,5% a +2,1%). Infine, a maggio si stima, per l'interscambio commerciale con i paesi extra Ue27, una riduzione congiunturale per entrambi i flussi, più ampia per le importazioni (-7,6%) rispetto alle esportazioni (-3,5%). L'export flette su base annua del 5,2% (era -1,4% ad aprile). L'import registra una flessione tendenziale del 3,6%.
Giampiero Guadagni