Martedì 14 maggio 2024, ore 1:53

Trasporto aereo

Alitalia assume 310 dipendenti, accordo con i sindacati

Alitalia e i sindacati hanno raggiunto l’accordo per l’assunzione di 310 dipendenti nei settori manutenzione e ground. Lo si apprende da fonti sindacali, che precisano che le assunzioni sono in parte stabilizzazioni da contratti a tempo determinato ad indeterminato e in parte interessano ex dipendenti in mobilità. In cambio sono previsti strumenti di maggior flessibilità per l’ottenimento di una maggiore efficienza del servizio.L’accordo è stato raggiunto con Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e Ugl Trasporti. Nello specifico le assunzioni sono 170 nel settore ground, di cui 115 stabilizzazioni da tempo determinato ad indeterminato e 55 assunzioni dalla mobilità di ex lavoratori di Alitalia Cai; le 140 assunzioni nel settore manutenzione sono invece tutte di ex dipendenti ella mobilità, che verranno in un primo tempo assunti a tempo determinato per passare entro dicembre a tempo indeterminato.

Sempre in tema di occupazione, è poi da ricordare che, per quanto riguarda il personale navigante, altre fonti sindacali sostengono che ci saranno una trentina di assunzioni: 15 piloti e altrettanti assistenti di volo che, come previsto dall'accordo tra azienda e sindacai dello scorso 7 maggio, saranno destinati al rafforzamento Cityliner (il vettore regionali del gruppo).

Il premier Matteo Renzi, durante la presentazione del nuovo marchio con Etihad ha parlato della compagnia usando la metafora dell’Italia che "lavorando duro riprende il volo" "Il decollo di Alitalia è il decollo dell'Italia e viceversa", ha detto Renzi rivolgendosi alla platea dei 1.500 dipendenti.

Parole che non potevano sfuggire al segretario generale Fit Cisl Giovanni Luciano, il quale ha subito replicato con vena polemica. "Siamo colpiti dalle dichiarazioni del Presidente Renzi su Alitalia - ha rilevato Luciano. Avremmo avuto bisogno di ascoltare queste parole un anno fa quando Alitalia stava fallendo di nuovo ed è stata tenuta in piedi dalla Cisl, dalla Fit e dal Ministro Lupi. Quando non c'erano i soldi per gli stipendi.

Caro premier - ha concluso senza mezzi termini il leader Fit - ci dispiace, ma lei non c'entra niente in questa rinascita e in questa bella storia di riassunzioni, speriamo ancora più numerose in futuro. C'entrano, invece, la determinazione e il coraggio di leader sindacali, aziendali e politici che ci hanno creduto e hanno sfidato tutto e tutti vincendo la scommessa, nonostante lei. Nonostante il teorema che il sindacato non serve. Quello riformista e responsabile serve eccome - ha concluso - e questa vicenda, come quella della Fiat lo hanno ampiamente dimostrato"

( 4 giugno 2015 )

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