Continua a crescere l’economia italiana, ma ancora troppo lentamente e ad un ritmo molto inferiore rispetto agli altri Paesi. Nel secondo trimestre del 2017, fa sapere l’Istat, il Pil, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dello 0,4% rispetto al trimestre precedente e dell’1,5% nei confronti del secondo trimestre del 2016. L’economia italiana, dunque, cresce da dieci trimestri consecutivi, cioè dai primi tre mesi del 2015. Nello stesso periodo di rilevazione, però, sottolinea l’Istituto di statistica, il Pil è aumentato in termini congiunturali dello 0,8% negli Stati Uniti, dello 0,5% in Francia, dello 0,6% in Germania, del 0,3% nel Regno Unito. Mentre in termini tendenziali, si è registrato un aumento del 2,2% negli Stati Uniti, del 2,1% in Germania, dell’1,7% in Francia e nel Regno Unito. Nel complesso, il Pil dei paesi dell’area Euro è aumentato dello 0,6% rispetto al trimestre precedente e del 2,2% nel confronto con lo stesso trimestre del 2016.
Guardando al dato trimestrale del nostro Paese, comunque, bisogna tener conto del fatto che il periodo aprile-giugno 2017 ha avuto tre giornate lavorative in meno rispetto al trimestre precedente e due in meno rispetto al secondo trimestre del 2016.
La crescita del Pil è stata determinata da andamenti congiunturali positivi dell’industria (+0,6%) e dei servizi (+0,4%). Rialzi controbilanciati dalla diminuzione del valore aggiunto dell’agricoltura (-2,2%).
La variazione acquisita del Pil, quella che si registrerebbe in caso di crescita nulla restante metà dell’anno, per il 2017 è pari a +1,2%.
Anche gli investimenti fissi lordi nel secondo trimestre del 2017 hanno ripreso a crescere, dopo un primo trimestre in negativo, con un aumento dello 0,7% in termini congiunturali e del 2,6% su base annua. E prosegue il positivo andamento dei consumi finali nazionali: +0,2% sul trimestre e +1,2% in termini tendenziali.