Martedì 30 aprile 2024, ore 11:29

Bruxelles 

Berlino vuole sbloccare il Patto Ue sui migranti, l'Italia frena

"Nessun via libera affrettato, il testo va approfondito". Dopo il via libera arrivato dal cancelliere tedesco Olaf Scholz al regolamento sulla gestione delle crisi è l'Italia a frenare sull'intesa chiave per la finalizzazione del Patto sulla migrazione e l'asilo.Il consiglio europeo era partito in modo più positivo. Dopo giorni di impasse e di scontri tra le capitali, l'Europa torna a vedere il sereno sul capitolo migranti. È Berlino, come spesso accade in Ue, a trasformarsi nell'attore determinante sul pacchetto legislativo del Patto sulla migrazione e l'asilo - e in particolare sul regolamento per la gestione delle crisi - da settimane bloccato dai niet dei Paesi Visegrad e dalle riserve di Germania, Olanda e Slovacchia. Riserve che, nella capitale tedesca, si concentravano tutte in uno dei tre alleati al governo: i Verdi. A poche ore dalla riunione dei ministri dell'Interno a Bruxelles, il cancelliere Olaf Scholz, con la sponda dei liberali, ha però imposto la sua linea, chiedendo che la Germania tolga l'astensione. L'apertura tedesca è stata accolta con la consueta cautela a Bruxelles.

La presidenza spagnola aveva optato per derubricare la discussione sul regolamento per le crisi migratorie ad uno scambio di vedute sullo stato dell'arte, giudicando "controproducente" lasciare il testo più spigoloso del Patto sulla migrazione alla mercé di un dibattito ad altissimo rischio scontro. Parallelamente la Spagna e il Consiglio Ue da giorni lavoravano proprio con la Germania ad una limatura del testo che andasse incontro alle richieste tedesche, concentrate su due punti: la necessità di maggiori tutele per famiglie e minori in caso di crisi migratoria e il non inserimento nel regolamento della strumentalizzazione dei flussi operata, ad esempio, dalla Bielorussia prima dello scoppia della guerra in Ucraina. Resta da vedere se il sì di Berlino sia stato motivato da una modifica del regolamento - che sarebbe comunque non sostanziale - o una mossa esclusivamente politica. L'obiettivo della maggioranza Ppe-S&D-Renew in Ue resta infatti quello di finalizzare l'approvazione degli otto file del Patto sui migranti il prima possibile, evitando così che un eventuale fallimento sia cavalcato dai sovranisti alle Europee.

"I populisti e gli estremisti di destra non sono parte della soluzione. Loro traggono beneficio dai problemi e dalla paura", è stato, non a caso, l'avvertimento del leader dei Popolari Manfred Weber. Se Berlino formalizzerà il suo sì - così come è stato anticipato dalla stampa tedesca - a nulla servirà il voto contrario di Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Austria: la maggioranza qualificata sarà blindata anche perché all'ok tedesco potrebbe seguire anche il voto favorevole degli olandesi. È difficile, tuttavia, che al Consiglio Affari Interni si arrivi all'intesa ufficiale: alla riunione ci potrà essere un accordo politico, a cui seguirà il voto formale alla riunione dei rappresentanti permanenti.

L'accelerazione sul Patto rende meno plumbea l'atmosfera che circonderà il vertice dei Med 9 di Malta, a cui parteciperanno anche i vertici dell'Ue. Sulla migrazione servono "rapidità e coesione per rendere l'azione più efficace", ha sottolineato in una lettera inviata ai suoi otto omologhi Giorgia Meloni. La premier arriverà a Malta forte del rinnovato sodalizio con Emmanuel Macron. 

Rodolfo Ricci

( 28 settembre 2023 )

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