Giovedì 9 maggio 2024, ore 4:50

Contratti

Cisl: il Governo esca allo scoperto

Partenza tutta in salita per il negoziato tra Aran e sindacati sui rinnovi dei contratti pubblici, bloccati ormai da sei anni. Dopo l’appuntamento di ieri dedicato al riavvio delle trattative con la discussione sulla riduzione dei comparti da undici a quattro prevista dalla legge Brunetta, l’attenzione si sposta tutta sul nodo risorse. Secondo indiscrezioni circolate nei giorni scorsi il Governo punterebbe a stanziare 300-400 milioni l’anno prossimo, una cifra che equivarrebbe a poco più di una mancia per gli oltre tre milioni di dipendenti pubblici che si ritroverebbero mediamente in busta paga un aumento medio lordo di 10 euro al mese. “Per un rinnovo dei contratti pubblici in linea con quelli siglati nel settore privato - avverte Maurizio Bernava, segretario confederale Cisl - ci vorrebbero poco meno di tre miliardi di euro lordi l’anno a partire dal 2016”. Anche per questo la Cisl punta su una forte innovazione liberando i vincoli che frenano la contrattazione di secondo livello. “In sei anni di blocco - aggiunge - lo Stato ha risparmiato 35 miliardi. Aspettiamo risposte rapide dal Governo. Ci aspettiamo che i contratti si rinnovino al più presto”. Il tema, comunque, ieri non è stato neppure affrontato. “Abbiamo comunque chiesto alla stessa Agenzia di farsi dare dal Governo un mandato chiaro ed indicazioni più precise uscendo dal vago per fornire, così, sostanza all'avvio del rinnovo contrattuale", ha dichiarato il segretario confederale Cisl, al termine dell'incontro. "Il rinnovo dei contratti del Pubblico impiego- ha proseguito Bernava - dopo sei anni di blocco ed una legislazione totalmente invasiva e penalizzante per la contrattazione del settore pubblico, assume una valenza straordinaria e di passaggio epocale. Siamo convinti che il contratto si debba fare subito, così come siamo convinti che debba essere fortemente innovativo, dalla definizione dei comparti imposta per legge, a tutti i passaggi successivi. Come Cisl, affermiamo la volontà di definire un contratto che ridia il diritto ai lavoratori pubblici di recuperare il potere d'acquisto e di intervenire nei processi di riorganizzazione e di riqualificazione delle Pubbliche Amministrazioni. Per questo anche il settore pubblico deve puntare sulla contrattazione di secondo livello che va liberata e valorizzata sia sui processi riorganizzativi sia per recuperare risorse". "Il Governo- ha poi concluso - esca dal silenzio ed eviti che il prossimo incontro con l'Aran sia inconcludente e si affretti a definire le risorse economiche per gli aumenti".

( 14 ottobre 2015 )

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