Per i 4mila e 200 dipendenti dei 48 punti vendita del gruppo del Cash&Carry Metro Italia scatta lo sciopero.
L’iniziativa di protesta è stata indetta dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs per il 19 aprile a livello nazionale a cui si aggiungono ulteriori 8 ore di sciopero da organizzarsi a livello territoriale e di magazzino. Alla base della mobilitazione l’indisponibilità dell’azienda a sottoscrivere il rinnovo del contratto integrativo.
“Un atto grave che si è consumato dopo mesi di trattativa surreale - si legge nel comunicato sindacale - in cui l’impresa ha esclusivamente ribadito le proprie posizioni in un monologo sordo alle esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori. A ottobre del resto, il nuovo gruppo dirigente si è permesso, senza neanche aver mai visto un magazzino e, per stessa ammissione dell’impresa, non avendo ancora definito gli obiettivi, di disdettare il contratto integrativo”.
“Le proposte avanzate dall’azienda in sede di trattativa sono totalmente insufficienti e la proclamazione dello sciopero si è resa inevitabile - afferma il segretario nazionale della Fisascat Cisl Mirco Ceotto -. Il confronto è da ricondurre sui contenuti della piattaforma unitaria, a cominciare dalle proposte sindacali su organizzazione e orario di lavoro come anche sul welfare e i diritti sociali che Metro Italia vorrebbe finanziare attraverso l’inaccettabile taglio del costo del lavoro dimostrando ancora una volta di avere un atteggiamento miope e indifferente rispetto alle esigenze dei lavoratori”.
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