Venerdì 3 ottobre 2025, ore 0:01

Istat 

Stime stabili su Pil e deficit 2024, cala il debito e sale la pressione fiscale 

Era molto atteso il quadro economico del nostro Istituto di statistica. Infatti, l'Istat lascia invariata a 0,7% la stima sulla crescita del Pil 2024, e quella sul deficit a -3,4%. Cala leggermente invece la stima sul debito, dal 135,3% previsto a marzo a 134,9%. Lo si legge proprio nei economici e nazionali riferiti al 2024. Per l'anno 2024, il tasso di crescita del Pil in volume è rimasto invariato rispetto alla stima di marzo (+0,7%). Dal lato della domanda, si è registrata una revisione al rialzo della dinamica della spesa delle famiglie, che passa da 0,4% a 0,5%, e delle importazioni (-0,4 da -0,7%), per gli investimenti si è confermato il tasso di crescita stimato a marzo (+0,5%). Per le esportazioni si è registrata una crescita nulla rispetto al lieve incremento comunicato a marzo scorso (+0,4%). L’Istat spiega che all'andamento del Pil hanno contribuito sia la domanda nazionale al netto delle scorte (per +0,6 punti percentuali) sia quella estera netta (per +0,1 punti).

Dal lato dell'offerta di beni e servizi, il valore aggiunto è aumentato in agricoltura (+2,0%), nelle costruzioni (+1,1%) e nei servizi (+0,8%), mentre è risultato stazionario nell'industria in senso stretto. La crescita dell'attività produttiva si è accompagnata a una espansione dell'input di lavoro e dei redditi da lavoro dipendente. In particolare, nel 2024 la pressione fiscale complessiva (ammontare delle imposte dirette, indirette, in conto capitale e dei contributi sociali in rapporto al Pil) è risultata in crescita e pari al 42,5% (era 41,2% nel 2023), a seguito di un aumento delle entrate fiscali e contributive (5,8%) superiore rispetto a quello del Pil a prezzi correnti (+2,7%). L’Istat ha così ritoccato leggermente al ribasso la stima di marzo scorso (42,6%), spiegando che la pressione fiscale è cresciuta di oltre un punto percentuale, attestandosi sui valori registrati nel 2020-2021.

Rivista invece al rialzo la stima del saldo primario (l'indebitamento netto meno la spesa per interessi) nei conti italiani 2024: rispetto al +0,4% previsto a marzo, sale a +0,5% del Pil (era -3,5% nel 2023). La spesa per interessi è cresciuta del 10,1% (era -4,7% nel 2023). Infine il nostro istituto di statistica ha rivisto al rialzo la stima sul Pil del 2023: dallo 0,7% previsto a marzo scorso, sulla base dei nuovi dati sale a 1%, con una revisione positiva di 0,3 punti percentuali.

L'Istat spiega che c'è stata un modifica dei tassi di crescita delle componenti: i consumi delle famiglie hanno registrato un aumento allo 0,5% dallo 0,3% dell'edizione precedente e i consumi delle amministrazioni pubbliche all'1,1% (da +0,6% nella versione precedente). Il tasso di crescita degli investimenti è stato pari al 10,1% (+9,0% nella stima di marzo). Le nuove stime del valore aggiunto hanno determinato, per il 2023, aggiustamenti significativi per alcuni comparti: al rialzo nel settore delle costruzioni (+4,5 punti percentuali), nell'industria in senso stretto (+0,1 punti) e nel comparto delle attività professionali (+2,0 punti) e al ribasso per attività finanziarie e assicurative (-3,6 punti), servizi di informazione e comunicazione (-1,7 punti) e comparto del commercio, trasporto e magazzinaggio, alloggi e ristorazione (-1,9 punti).

"Il Mef prende atto - dice in una nota - dei dati pubblicati ieri dall’Istat ed esprime soddisfazione, in particolare, per la crescita all'1% del 2023 invece della stima precedente fissata allo 0,7% per lo stesso periodo".

Rodolfo Ricci
 

( 22 settembre 2025 )

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