Le pressioni inflazionistiche normalmente associate a tensioni commerciali "non si sono manifestate come molti si sarebbero attesi", è questo "in parte perché l'euro è apparentemente diventato una valuta-rifugio soggetta a pressioni al rialzo". Lo spiega la Bce nelle minute del meeting del 16-17 aprile, notando allo stesso tempo che i treasury bond americani che "normalmente beneficiano di acquisti-rifugio hanno invece visto una corsa alle vendite altamente insolita" in contemporanea con quella in Borsa, nel contesto di un marcato deprezzamento del dollaro contro le principali valute. Un euro forte come risposta alle turbolenze del mondo contemporaneo.
Un apprezzamento della moneta unica dell’Ue che passa per nuovo impulso commerciale e militare. In altre parole, più accordi di libero scambio e maggiore integrazione europea nella difesa. Non va troppo per il sottile, la presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde. "Il commercio e la potenza militare sono importanti per stabilire la domanda di una moneta internazionale", ha afferma intervenendo al centro Jacque Delors di Berlino. La numero uno dell’Eurotower rilancia con forza due concetti da lei stessi espressi in momenti diversi. Il primo lega il sostegno dell’industria pesante alla crescita economica. La questione è certamente contabile, occupazionale e produttiva: un’espansione è e resta un’espansione, e la difesa non fa eccezione.
Decimali di punti di Prodotto lordo in più, con tutte le ricadute del caso. Il secondo concetto è stato espresso in occasione delle scelte dell’amministrazione Usa in ambito commerciale: la linea della Bce è astenersi da guerre dei dazi e rispondere con nuovi accordi con altri partner. Però, avverte nel suo intervento, "c’è un limite a quanto una moneta può crescere semplicemente in virtù dell’essere aperti al commercio". Ecco che entra in gioco la questione difesa. "Gli investitori, e in particolare gli investitori ufficiali, cercano anche una garanzia geopolitica in un’altra forma", sottolinea Lagarde.
Che quindi chiarisce: "Investono in asset di regioni che sono partner di sicurezza affidabili e possono onorare le alleanze con forza dura". Ne consegue che una base geopolitica credibile deve anche poggiare su solide partnership militari. Questa doppia forza - commerciale e militare- "è essenzialmente ciò che possiamo imparare dal dominio del dollaro statunitense", continua una convinta Lagarde. "Non è solo un prodotto di fondamentali economici, ma è anche fortemente rafforzato dalle garanzie di sicurezza". Lagarde non fa che tornare su entrambe le questioni. Cita il cambio di rotta statunitense, e ricorda che rispetto ad altri momenti storici c’è una differenza fondamentale rispetto alle epoche precedenti, ed è la moneta unica. "Con l’euro come seconda valuta più grande del mondo, c’è un’altra valuta internazionale insieme al dollaro. Ma questo non ha ancora convinto gli investitori".
L’Ue deve fare in modo che l’euro diventi la nuova scelta di riferimento, e il commercio è la prima strada. L’Ue, ricorda la presidente dell’Eurotower, ha la più grande rete di accordi commerciali nel mondo. Può rivendicare e vantare di essere il partner commerciale numero uno per 72 paesi, che insieme rappresentano quasi il 40% del Pil mondiale. Questo status si riflette nella quota dell’euro come valuta di fatturazione, che "si attesta a circa il 40%”. Dunque, sottolinea Lagarde, l’Europa può spingere a casa questo vantaggio continuando a forgiare nuovi accordi commerciali.
Rodolfo Ricci