Martedì 21 maggio 2024, ore 8:46

Contratti

Chimici al traguardo dopo una notte di trattative

Serviva un segnale forte ed è arrivato. L'ipotesi di accordo firmata all'alba tra Federchimica e sindacati per il rinnovo del contratto nazionale dei 170mila addetti del settore chimico-farmaceutico riapre, di fatto, la partita più importante: quella sul nuovo modello contrattuale. E' il segnale che soprattutto la Cisl aspettava. Non a caso che il primo commento all'intesa stamattina è arrivato proprio da Annamaria Furlan, che lo ha definito "un buon accordo non solo dal punto di vista economico e per la qualità che esprime", ma soprattutto perché "rafforza la contrattazione di secondo livello e la partecipazione su investimenti e strategie aziendali". Insomma, "un contratto apripista per un’innovazione davvero importante": il messaggio più chiaro di così non poteva essere.

Lo sanno bene i segretari generali di Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil, Emilio Miceli, Angelo Colombini, Paolo Pirani, che al termine di una nottata di intensa trattativa, hanno portato a casa il risultato più importante. “Abbiamo accettato (e vinto) la scommessa di fare il contratto in tempi brevi. Un segnale di responsabilità utile per riaprire il tavolo confederale e gli altri tavoli di categoria, che i sindacati e le imprese chimiche e farmaceutiche offrono al paese”, hanno dichiarato all'unisono al termine di una nottata di intensa trattativa. Solo con la luce del giorno, infatti, è arrivata la firma sull'accordo. Il primo, dopo la rottura tra Confindustria e sindacati sul modello contrattuale.

L'intesa sottoscritta - si legge in una nota - prevede un aumento medio sui minimi di 90 euro (cat. D1), distribuiti in tre tranche: la prima di 40 euro dal 1 gennaio 2017; la seconda, 35 euro dal 1 gennaio 2018; la terza, 15 euro dal 1 dicembre 2018. In sostituzione della tranche di incremento del trattamento contrattuale mensile prevista dal contratto ancora vigente per il mese di ottobre 2015 (15 euro), sarà erogato un E.d.r. (Elemento distinto della retribuzione) di pari importo che però non andrà sui minimi: tale importo sarà erogato fino al 31 dicembre 2016, per poi cessare definitivamente. Dal 2017 infatti partiranno le nuove tranche.

Ma la vera novità dell'intesa - spiegano i sindacati - è la verifica annuale dei minimi rispetto agli eventuali scostamenti dall'inflazione: a partire dal 2017, nel giugno di ogni anno, si riscontrerà lo scostamento di inflazione relativo all'anno precedente tra il consuntivo Istat e la previsione utilizzata in fase di rinnovo. Aumenta inoltre l'elemento perequativo per le aziende che non fanno contrattazione aziendale.

"Avevamo scommesso che il vero banco di prova - ricordano ancora Miceli, Colombini e Pirani - sarebbe stato il merito, la sola possibilità concreta per valorizzare il contratto nazionale, e rafforzare attraverso il negoziato l'unità sindacale e il rapporto democratico con i lavoratori. E i risultati conseguiti - aggiungono - ci danno ragione, sia sul fronte del valore del contratto nazionale che del rilancio della contrattazione di secondo livello, per migliorare professionalità, produttività, orari e organizzazione del lavoro".

In estrema sintesi, gli altri punti salienti dell'ipotesi di accordo:

RELAZIONI INDUSTRIALI E CONTRATTAZIONE DI 2° LIVELLO - Sempre più partecipative e di indirizzo, soprattutto per l'estensione della contrattazione di secondo livello a cui dare più responsabilità e compiti ma anche più strumenti. Consolidati e migliorati gli Osservatori aziendali per affidare loro materie come le politiche degli investimenti, progetti di sviluppo, le dinamiche salariali complessive.

Proprio sulla contrattazione di secondo livello, le parti hanno ritenuto utile il suo rafforzamento, la sua estensione e la sua qualificazione attraverso un rinnovamento della normativa del contratto.

Infatti a livello nazionale viene cancellato il premio di presenza, le cui disponibilità economiche vengono messe a disposizione della contrattazione di 2° livello. In tutte quelle imprese in cui non si fa contrattazione aziendale, una quota parte del premio di presenza viene messa a disposizione per implementare la quota perequativa.

WELFARE CONTRATTUALE - Oltre a proseguire nel rafforzamento della previdenza e sanità integrative, veri fiori all'occhiello del settore, l'ipotesi di accordo prevede anche la trasformazione della festività della Pasqua (1/25 della retribuzione mensile) in contribuzione aggiuntiva per il welfare contrattuale, con una equivalente erogazione da parte aziendale: +0,25 (8 euro) su "Fonchim" (previdenza integrativa), 2 euro in più per la prestazione del turno notturno.

DIRITTI E TUTELE - Sui provvedimenti disciplinari, confermato il sistema di tutele previste dal contratto in materia di progressività e proporzionalità delle sanzioni. Sul controllo a distanza, invece, le parti hanno convenuto che i lavoratori devono essere preventivamente informati sulle modalità di utilizzo degli strumenti (smartphone, tablet, computer).

FORMAZIONE, AMBIENTE, SALUTE, SICUREZZA - Potenziata la formazione continua e il ruolo dell'Obc, l'organismo bilaterale per la formazione chimica. Rafforzata la figura del delegato alla formazione per programmare e indirizzare piani di formazione continua da sviluppare in azienda. Aumentate anche le ore per la formazione e l'aggiornamento annuo degli Rlssa (rappresentanti dei lavoratori su salute sicurezza e ambiente, n.d.r.).

L'ipotesi di accordo stipulata - fanno sapere i sindacati - sarà unitariamente e immediatamente sottoposta all'approvazione delle assemblee dei lavoratori che termineranno entro novembre 2015.

( 15 ottobre 2015 )

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