Venerdì 10 maggio 2024, ore 16:35

Francoforte 

Bce: a luglio stop al Qe e possibile rialzo dei tassi 

Continua inarrestabile la telenovela sui tassi da parte di Francoforte, anche sotto la spinta delle azioni della Fed. Infatti, la Bce potrebbe, a luglio, iniziare lo stop degli acquisti del Quantitative easing aprendo la strada così, nello stesso mese, a un rialzo dei tassi di interesse. È quanto ha affermato il vice presidente Luis De Guinos in un'intervista alla Bloomberg secondo cui le decisioni verranno prese alla riunione dell'istituto di giugno. "Non vedo ragione perchè non dovremmo interrompere il nostro porgramma di acquisto di asset a luglio", ha spiegato. Sul rialzo dei tassi (ora a -0,5% sui depositi e zero sui rifinanziamenti) "dovremo vedere le nostre stime, i differenti scenari, attualmente luglio è possibile e così settembre o più tardi". Anche il governatore della Banca del Belgio, Pierre Wunsch, è d’accordo sul fatto che la Bce potrebbe portare i tassi a zero o in territorio positivo entro fine anno a meno che l'area euro non finisca in forte recessione. Sulla tempistisca dell'inizio della salita dei tassi, che alcuni indicano in luglio, ha risposto che "dipenderà dai dati, se ci sarà un'altra sorpresa sull'inflazione è certamente uno scenario che considereremo".

Chi è in linea per un rialzo dei tassi è la Germania, colpita da una inflazione troppo alta e che ha visto l’export verso la Russia crollato più della metà nel primo mese dopo l'inizio dell'invasione dell'Ucraina. Secondo i dati provvisori rilasciati dall' Ufficio federale di statistica, a marzo 2022 le esportazioni sono diminuite del 57,5 % rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, scendendo a 1,1 miliardi di euro. La Russia è così stata solo il 12esimo paese più importante per le esportazioni tedesche al di fuori dell'Unione europea. A febbraio la Russia era ancora al quinto posto. Intanto a Bruxelles è sempre all’ordine del giorno l'embargo al petrolio nel breve termine, quello sul gas sul tavolo del summit dei leader europei di fine maggio. Mentre gli Usa varano nuove sanzioni contro Mosca e i suoi oligarchi, l'Ue si prepara al passo più difficile nel percorso delle sanzioni contro la Russia, all'arma estrema per cercare di provocare il default di Mosca. Non è facile e, per ora, manca ancora l'unanimità.

Ma nei corridoi di Palazzo Berlaymont si sta accelerando sulla messa a punto del sesto pacchetto di misure, quello che - come ha spiegato un funzionario della Dg Energia in commissione Affari Esteri al Parlamento europeo - includerà "sicuramente" l'embargo al petrolio. Non sarà uno stop hic et nunc ma, come è accaduto per il carbone, prevedrà una graduale eliminazione. "La Germania lo farà entro la fine dell'anno", ha annunciato ad esempio la ministra degli Esteri di Berlino Annalena Baerbock. Sul fronte sanzioni è ancora Washington a giocare d'anticipo, annunciando misure che andranno a colpire la banca commerciale Transkapitalbank e 40 personalità ed entità russe, tra cui Konstantin Malofeyev. Da qui al vertice europeo del 30-31 maggio la discussione sull'indipendenza energetica dell'Ue entrerà nel vivo. Con il gas a fare da protagonista. Senza avere uno schema delle contromisure, Paesi come Germania e Ungheria (e non solo loro) non diranno mai sì all'embargo al gas. Altri, come l'Italia, una possibile contromisura l'hanno già proposta: è il cosiddetto 'price cup', il tetto ai prezzi del gas. L'ipotesi si era affacciata all'inizio dell'anno come possibile risposta all'aumento vertiginoso dei prezzi dell'energia.

Allora la guerra in Ucraina non era ancora cominciata. Adesso il tetto ai prezzi avrebbe anche una funzione sanzionatoria perché permetterebbe, in ogni caso, di pagare meno il gas russo. Il portavoce della Commissione Ue, Eric Mamer, ha glissato con un 'no comment' le voci su una possibile apertura di Ursula von der Leyen all'ipotesi. Sul tavolo c'è anche un'altra strada, quella di un conto bloccato dove pagare il gas russo e al quale Mosca potrebbe aver accesso solo dopo aver ritirato le sue truppe. Ma il consenso sul 'price cup' si allarga e non include solo Grecia e Spagna.

Rodolfo Ricci

( 21 aprile 2022 )

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