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Alitalia, riflettori puntati sul nuovo piano

Dopo l'intesa con i sindacati sullo slittamento del rinnovo contrattuale, i riflettori restano puntati sul piano industriale di Alitalia, ormai in dirittura d'arrivo. Venerdì, al termine di una trattativa fiume, l'azienda ha dovuto convenire che "la trattativa per il rinnovo si avvierà solo a seguito della presentazione del piano industriale per concludersi entro il 31 maggio" e che nel frattempo resta in vigore il contratto attuale. "Gli alibi sono finiti - ha commentato 'a caldo' Emiliano Fiorentino, segretario nazionale della Fit Cisl - I vertici hanno compreso che il rilancio di Alitalia può avvenire solo con la partecipazione di tutti e non con scelte al buio calate dall'alto". Soddisfatta anche la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, che via Twitter però ricorda: "Ora occorre un vero piano industriale che rilanci la compagnia".

Già, il piano. Secondo quanto si apprende, un maggiore taglio dei costi che potrebbe far salire di parecchio la cifra di 200 milioni l’anno previsti a regime, costituirebbe una delle parole chiave della revisione del piano che viene seguita passo passo dagli advisor industriali e finanziari Roland Berger e Kpmg. Una riduzione della spesa che non potrebbe superare i 160 milioni previsti per quest’anno, ma che potrebbe superare a regime i 250 ed anche oltre. Una cifra ancora maggiore infatti sarebbe auspicata dai soci bancari che preferiscono la strada di minori spese sicure, anche se non facili da mettere a punto, rispetto ad un aumento dei ricavi su cui gravano variabili e incertezze. Sui contenuti per il resto si ribadisce quanto già annunciato: la rinegoziazione della joint venture transatlantica, che regola rapporti tra Usa, Italia, Canada e Messico con l’analisi dei singoli scenari a seconda dell’andamento dei negoziati; due diversi modelli di business, uno per il lungo raggio ed uno con una formula ’ibridà sul breve e medio raggio, per essere "competitivi con le low cost senza diventare una low cost" ed un netto aumento dei ricavi di tutto il capitolo delle vendite a bordo che per Alitalia sono intorno ai 6 euro a passeggero e che si punta a raddoppiare. Nulla di nuovo per ora sul tema delle alleanze ed in particolare quella con Lufthansa che non va aldilà delle intese commerciali. Certo è che per Ball e la sua squadra i margini di errore questa volta sono praticamente impossibili. Dopo la ricapitalizzazione di dicembre scorso, a fine marzo i soci potrebbero essere chiamati ad immettere nuova liquidità nelle casse della compagnia e fortissima attesa c’è anche da parte del governo che molto si sta spendendo sulla vicenda (e fonti di Alitalia compagnia esprimono grande apprezzamento per l’attenzione dell’Esecutivo), e dei sindacati. Il nodo occupazionale infatti resta caldissimo con esuberi tra i 1.600 ed i 2.000 dipendenti, senza contare gli effetti sull’indotto.

(Approfondimento domani su Conquiste Tabloid)

( 27 febbraio 2017 )

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