I dipendenti delle aziende che effettuano lavorazioni in house per conto delle società concessionarie autostradali hanno scioperato oggi otto ore per chiedere un intervento a difesa dei posti di lavoro messi a rischio dall’applicazione della nuova legge sugli appalti pubblici. La protesta è stata indetta dai sindacati nazionali di categoria Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil, con manifestazioni a Torino, Parma, Firenze, Roma e nelle Marche. A rischio ci sono quasi 3 mila posti di lavoro in Italia. A Torino alcune centinaia di lavoratori hanno manifestato questa mattina, in piazza Castello, davanti alla sede della Regione Piemonte. Una delegazione è stata ricevuta dall’assessore regionale al Bilancio, Aldo Reschigna. I segretari regionali dei sindacati hanno spiegato che la Regione si è impegnata a convocare le aziende concessionarie "per rallentare i licenziamenti in attesa di soluzioni". In Piemonte i posti di lavoro in pericolo sono circa 200 nella provincia di Torino e oltre 200 in provincia di Alessandria. "Chiediamo anche l’istituzione urgente di un tavolo di crisi presso l’Ance per monitorare l’andamento della situazione, ed anche una maggiore attenzione nei confronti di tutti quei lavoratori che lavorano per le società in house coinvolte" hanno spiegato i tre segretari di Cgil, Cisl e Uil Lucio Reggiori, Piero Donnola e Giuseppe Manta.
"Quattrocentotre sono stati già licenziati, altri 2.600 tremano". Ricordano i sindacati edili. "Chiediamo al Governo di intervenire sul codice appalti e alle imprese di fermare i licenziamenti - sollecitano - mentre si sta discutendo il decreto correttivo della legge sugli appalti pubblici, le concessionarie autostradali non affidano più i lavori alle società controllate. Queste, a loro volta, stanno licenziando i lavoratori per mancanza di commesse, guardandosi bene dall’inserire nei capitolati per le gare di appalto le clausole sociali". Il Governo ed il Parlamento "devono capire - aggiungono - che non siamo di fronte alla liberalizzazione del mercato che si fa mandando a gara le concessioni, ma alla cannibalizzazione tra aziende in presenza di pochi investimenti pubblici, il tutto a spese dei lavoratori e della sicurezza autostradale".