Il ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio è stato chiaro: se la Whirlpool non troverà una soluzione alternativa alla chiusura del sito di Napoli, entro sette giorni, le saranno tolti molti incentivi pubblici. “Lo Stato - afferma il ministro - non si può permettere che una multinazionale americana venga qui ad ottobre firmi un accordo e poi dopo 7 mesi decide di mettere per strada 450 persone soprattutto se questa multinazionale ha preso negli ultimi anni 50 milioni di euro di incentivi”. Oggi l’assemblea dei lavoratori Whirpool era tutta con Di Maio.
L’incontro al Mise tra la multinazionale Whirlpool presente con l’ad La Morgia, Fim, Fiom, Uilm nazionali e il ministro Di Maio, voleva fare chiarezza dopo l’annuncio da parte della multinazionale di chiudere lo stabilimento di Napoli.
Il ministro, presente al tavolo ha respinto la decisione aziendale di azzerare il progetto di rilancio su Napoli chiedendo all’azienda di rivedere la sua posizione.
Per la segretaria nazionale Fim Cisl Alessandra Damiani, “nessuno può mettere una croce rossa sullo stabilimento” e ricorda alla multinazionale e al ministro Luigi di Maio che nell’ottobre 2018, quando venne presentato il piano industriale 2019-2021, ci fu una rimodulazione dello stesso piano sulla base delle stime prudenziali presentate dall’azienda, cioè più basse rispetto a quelle che avrebbero dovuto essere le risposte del mercato ai prodotti Whirlpool, stime che portarono alla sottoscrizione di quell’accordo. “Ora - continua la sindacalista - a distanza di sette mesi l’azienda ci viene di nuovo a spiegare che quelle previsioni non si sono rivelate corrette e che la risposta del mercato non c’è stata”. Da qui la decisione di chiudere il sito di Napoli. “Per noi il pano - sottolinea Damiani - aveva una sua logica e deve continuare ad averla e soprattutto va rispettato, ci sono ritardi ingiustificati anche sulla reindustrializzazione di Teverola e Carinaro inaccettabili. Ci aspettiamo ora che il ministro segua personalmente questo dossier e oltre alle dichiarazioni seguano i fatti”.
La Fim a tutti i livelli riconferma la netta contrarietà alla cessazione dell’ attuale attività del sito produttivo di Napoli e chiede con forza a Whirlpool di ritornare sulla via degli investimenti.
“E’ importante rendere ancora più produttiva la fabbrica - affermano in una nota congiunta Biagio Trapani, segretario generale Fim Napoli e Giuseppe Terracciano segretario generale Fim Campania - anche perché ha già ricevuto importanti riconoscimenti internazionali riconfermando quando sottoscritto”.